«Investì e uccise un cane con il Suv»: condannato al massimo della pena

Biondo, il cane investito
Biondo, il cane investito
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Mercoledì 23 Marzo 2022, 19:27 - Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 09:12

Condannato a due anni di reclusione (massimo della pena  per questo tipo di reato) il giovane accusato di avere volontariamente investito ed ucciso il cane di quartiere, chiamato cane biondo, mentre dormiva la sera del 6 giugno del 2019, a Monteroni. Due anni di reclusione sono stati inflitti dal giudice della prima sezione penale del Tribunale di Lecce, Francesca Mariano, per l'ipotesi di reato di uccisione di animali, al 27enne M.A., di Monteroni. L'imputato, inoltre, è stato condannato a risarcire con diecimila euro a testa tre associazioni animaliste costituitesi parte civile: L’Impronta (avvocato Giordano Bacile di Castiglione), Ata-Pc (avvocato Alessandro Presicce) ed Enpa (Vincenza Raganato e Claudia Ricci). Contestuale il deposito delle motivazioni della sentenza, con la lettura del dispositivo di condanna, questa sera 23 marzo. 

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La difesa

Un anno e due mesi di reclusione, la pena invocata dal viceprocuratore onorario, gli avvocati difensori Amilcare Tana ed Alessandro Favale hanno chiesto invece l'assoluzione sostenendo che M.A.

quella sera non si fosse accorto della presenza della cane mentre dormiva sul piazzale della rivendita di bombole di gas ad angolo fra via Copertino e via De Filippo, quando mancava un quarto d'ora alla mezzanotte. Una manovra repentina, una inversione ad u, null'altro. La difesa ha ricordato che M.A. sia notoriamente un amante degli animali e che la sua famiglia nel passato abbia messo a disposizione un canile per ospitare i randagi.

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Corteo

L'uccisione di cane biondo venne ripresa dagli impianti di videosorveglianza e suscitò indignazione e prroteste a Monteroni: pochi giorni dopo fu organizzata una fiaccolata con 400 partecipanti, fra i quali la sindaca Angelina Storino. La responsabile dell’associazione L’Impronta (una delle associazioni parte civile nel processo odierno), Laila Manca, si è soffermò sull’importanza della “cultura e dell’educazione”: «Se siamo qui - disse - è perché vogliamo cambiare e combattere contro l’abbrutimento di una società che non ha rispetto né per gli animali né per le persone e che rischia quindi di distruggere se stessa. È un segnale grave che va contrastato. Servono pene più severe e maggiore attenzione da parte di istituzioni e famiglie su questi temi». La marcia dei quattrocento si  concluse  nell’emiciclo dell’area mercatale con un dibattito sugli aspetti legali, sulle cause e i riflessi nella comunità della violenza sugli animali.

L'Enpa

Di sentenza "senza precedenti" parla l'Enpa, Ente Nazionale Protezione Animali che attraverso l’avvocato Enpa, Claudia Ricci e l’avvocato Vincenza Raganato di Enpa Rete Legale a Lecce, si era costituito parte civile. 

«In questa triste e inquietante vicenda - afferma Claudia Ricci, avvocato Enpa - è importante sottolineare un aspetto rilevante: investire un animale oltre a configurare l’omissione di soccorso può individuare anche il reato di uccisioni di animali (544 bis). La sentenza di oggi del Tribunale di Lecce traccia un passo fondamentale sulla strada del riconoscimento del valore della vita degli animali».

La morte di Biondo, il piccolo cane di quartiere di Monteroni regolarmente microchippato, che il vicinato aveva battezzato così, aveva sconvolto l’intera comunità. Nel video, infatti, si vede chiaramente una Range Rover che travolge con le ruote l’animale mentre sta sonnecchiando sul marciapiede. Le guardie zoofile dell’Enpa di Lecce avevano prontamente denunciato il fatto.

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