«Dalle discoteche al mare, calcio penalizzato: facciamo tornare i tifosi negli stadi, la sicurezza sarà garantita»: parla Sticchi Damiani

«Dalle discoteche al mare, calcio penalizzato: facciamo tornare i tifosi negli stadi, la sicurezza sarà garantita»: parla Sticchi Damiani
di Andrea TAFURO
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Lunedì 22 Giugno 2020, 09:04

«Il calcio che riparte con gli stadi chiusi al pubblico perde gran parte della sua magia, ed è una contraddizione che lascia grande rammarico se rapportata alle misure adottate per le riaperture di discoteche, cinema e teatri». A parlare è il presidente dell'Unione sportiva Lecce, Saverio Sticchi Damiani, a poche ore dal big match di campionato dei giallorossi contro il Milan, che di fatto sancisce la regolare ripresa del campionato di serie A, dopo il lockdown da covid-19. Alle 19.30 lo stadio Via del Mare di Lecce, in un clima surreale, riaprirà quindi i battenti per accogliere massimo 300 persone, tra calciatori, staff tecnici e addetti ai lavori. I tifosi? Al momento costretti a casa.

Presidente, la serie A torna in campo, ma dovrà farlo nel rispetto dei protocolli sanitari anticovid che impongono l'assenza di pubblico sugli spalti.
«È il grande rammarico di questa ripartenza. Riprendere senza tifosi significa perdere tantissimo in termini di spettacolarità dell'evento nel suo complesso. Ritengo che il mondo del calcio, in una situazione come questa relativamente tranquilla debba gradualmente far ritornare la gente negli stadi. Se non si riparte oggi ad assistere agli eventi sportivi in presenza di pubblico, è probabile che per settembre e ottobre, in attesa di un vaccino, le condizioni non siano cambiate. Quindi questo precedente di giugno può rappresentare un limite anche a riaprire in futuro».

Porte chiuse che vanno a penalizzare anche la società sportiva.
«Sì. Alla mancanza di supporto e calore del pubblico per la squadra, si aggiunge un danno economico oggettivo per la società, sia con riferimento alla quota di biglietti che avremmo potuto vendere in un big match come quello contro il Milan, sia perché nel proseguo della stagione ci sarà da risolvere la questione degli abbonati, privati delle partite allo stadio».

Presidente, il pubblico leccese storicamente è stato un grande alleato nel raggiungere i traguardi sportivi. Quanto potrà incidere l'assenza?
«Il Lecce ha centrato entusiasmanti salvezze nella massima serie, in un contesto e con una cornice di pubblico che hanno letteralmente trascinato la squadra. Sarebbe un peccato, specie per le ultime di campionato quando potrebbero esserci in palio punti decisivi per la salvezza, dover disputare delle gare che dal punto di vista ambientale somigliano più ad un allenamento che ad una gara importante, che può far conseguire un risultato prestigioso».

E la squadra come vive questa situazione?
«I ragazzi sono consapevoli di quello che stiamo facendo e dell'importanza della salvezza per tutto il Salento. Laddove non può arrivare l'onda emotiva del pubblico devono arrivare le motivazioni personali. Come società siamo impegnati a coinvolgerli sempre più in questo obiettivo, per essere artefici tutti insieme di un risultato di cui il territorio ha assolutamente bisogno».

Poco più di un mese di gare e la stagione volgerà al termine. I tifosi potranno tornare allo stadio prima del fischio finale?
«È un obiettivo condiviso di tutte le società di Serie A.

Noi, siamo stati tra i primi ad aver sostenuto la tesi della riapertura in sicurezza degli impianti sportivi. Vedendo anche quello che sta accadendo rispetto a discoteche, cinema e teatri, quella sugli stadi sembra una misura poco coerente anche perché impianti come quello di Lecce, con oltre 30mila posti, possono garantire una ripartenza graduale e sicura. Lega di A e Figc, sono a lavoro per rappresentare i nostri interessi dinanzi alle istituzioni e per consentire finalmente l'auspicata partecipazione di tifosi e famiglie agli eventi sportivi».

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