Internet veloce, scavi nel centro storico: «Basolato sfregiato», è polemica

Il tombino, che era in basolato, distrutto e ricoperto di bitume
Il tombino, che era in basolato, distrutto e ricoperto di bitume
di Stefania DE CESARE
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Sabato 6 Giugno 2020, 09:04
Scavi per la fibra ottica nel centro storico di Lecce, l'opposizione attacca: «Basolato antico sfregiato nel totale disinteresse degli enti preposti». Ma Open Fiber non ci sta: «Interventi conformi alla legge». Buche, lavori e rattoppi. La polemica sul cantiere per la realizzazione della rete internet ultra veloce trasloca e passa dall'asfalto delle carreggiate cittadine alle strade storiche del cuore della città. A sollevare le critiche è il consigliere di opposizione, Gianpaolo Scorrano. «Il basolato delle antiche vie del barocco, meritatamente e caparbiamente voluto e realizzato con grande impegno dalle prime amministrazioni di centrodestra, viene in questi giorni sfregiato indelebilmente dai lavori senza fine di Open Fiber nel totale disinteresse e menefreghismo degli enti preposti scrive il consigliere su Facebook pubblicando alcune foto relative ai singoli interventi - accade che i pozzetti di ispezione posti lungo le strade del centro storico, a suo tempo realizzati con elementi lapidei dello stesso tipo di quelli utilizzati per la pavimentazione stradale, vengano letteralmente disintegrati da Open Fiber per eseguire i propri lavori di cablaggio provvedendo poi a ripristinare gli stessi con una poco decorosa gettata di bitume».



Il consigliere Scorrano chiama in causa anche la Soprintendenza, «sempre tanto attenta al nostro centro storico al punto da impedire ogni tipo di eventi ed interventi, vitali per il turismo, nei luoghi caratteristici della nostra città» e il Comune con il settore Lavori pubblici «il cui maggior impegno sembrerebbe essere, di recente, solo quello di fare comunicati stampa ed inaugurazioni di cantieri che somigliano sempre più alla tristemente famosa Salerno-Reggio Calabria». Scorrano convocherà nei prossimi giorni una commissione Controllo «per far luce sui cantieri».

Non si fa attendere la risposta di Open Fiber. «La società lavora nel pieno rispetto del centro storico, in conformità alle prescrizioni della Soprintendenza e del competente Ufficio comunale Centro storico che seguono con attenzione la corretta realizzazione della rete di telecomunicazioni in fibra ottica si legge nella nota -. Nel particolare contesto del centro storico leccese, ogni singolo cantiere vede la presenza di un sorvegliante archeologico che si raccorda direttamente con la Soprintendenza. Gli esperti archeologi in campo hanno tra l'altro il compito di segnalare eventuali errori nel corso delle lavorazioni, situazione che finora non si è mai verificata».

Non solo. La società, come prescritto dall'ufficio Centro Storico, si è dotata «di ditte specializzate proprio nei restauri e nelle pavimentazioni di pregio. Le immagini rilanciate dal consigliere comunale come ben sa chi si occupa di lavori sul suolo pubblico fanno riferimento a fasi di lavorazione provvisorie: l'apertura del chiusino deve essere necessariamente ricoperta a tutela della pubblica incolumità nell'attesa delle lastre in basolato che serviranno a concludere definitivamente l'opera». Ad oggi la società è intervenuta nella zona intorno alla scuola elementare De Amicis, Corte Conte Accardo, via Casale Fornello, via delle Benedettine, via Manfredi. Nei prossimi giorni si sposterà in via delle Bombarde, via Idomeneo, via Palmieri, via Principi di Savoia, piazzetta Cloe Elmo, vico del Raynò. «In questo momento Lecce è una delle città maggiormente cablate del Sud con la possibilità per oltre 43mila unità immobiliari di poter già navigare sul web alla velocità di 1 Gigabit al secondo. Opportunità che adesso sta arrivando anche nel cuore del centro storico laddove attività commerciali e turistiche necessitano di questi e altri servizi».
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