Pericolo di infiltrazioni mafiose: il Salento peggiora, balzo di 8 posti

Pericolo di infiltrazioni mafiose: il Salento peggiora, balzo di 8 posti
di Matteo CAIONE
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Domenica 3 Gennaio 2021, 11:49

Il Salento vacilla sull'orlo delle infiltrazioni mafiose. A dirlo è la ricerca dell'Eurispes che fotografa l'Indice di permeabilità dei territori alla criminalità organizzata (Ipco). I risultati, che racchiudono una panoramica di tutte le province italiane, sono stati presentati a Roma, presso la sede della Dia (Direzione investigativa antimafia), alla presenza del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho e del presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara. Lecce si piazza al 33esimo posto nella classifica delle 106 province del Paese, salendo di otto posizioni.

CONSULTA IL GRAFICO: QP-indicatori a rischio_03101937.pdf

Scalare però i gradini della graduatoria, in questo caso, indica un abbassamento (e dunque un peggioramento) della difese immunitarie del territorio rispetto alla capacità di penetrazione del virus mafioso.

L'Indice serve a quantificare la potenziale permeabilità e non la presenza diretta delle organizzazioni criminali. I valori più alti descrivono, quindi, una maggiore esposizione alle infiltrazioni, ovvero il grado del rischio e la capacità di tenuta dei vari territori.


Lecce, intanto, scavalca anche Bari (34esimo posto) perdendo quindi per una posizione il ruolo di provincia più virtuosa quantomeno in Puglia. Foggia si conferma in zona rossa: è settima, la Bat nona. Due province quindi ad alta permeabilità. Taranto è 20esima, Brindisi 29esima, poi Lecce e Bari: tutte con un indice di permeabilità medio-alto. Il Salento, quindi, si difende a livello regionale, ma a preoccupare è soprattutto il trend. Ovvero, l'analisi dinamica che permette di valutare l'andamento e l'evoluzione dell'Indice nel tempo. E per il tacco d'Italia lo studio fa risuonare il campanello d'allarme. Tutte le province pugliesi infatti, nonostante la gravità della classifica, perdono posizioni e quindi migliorano: la Bat scende di 15 gradini, ma anche Bari (-6), Brindisi (-4), Taranto (-1) e Foggia (-1). L'unica che sale è la provincia di Lecce che fa un balzo di 8 posizioni, facendo registrare un aumento della media del valore di permeabilità.


La ricerca targata Eurispes si basa sull'analisi di una batteria di 19 macro-indicatori che permettono di comprendere meglio dove risiede l'origine della vulnerabilità. E anche nel dettaglio emergono criticità particolari. Il Salento è nono, e quindi con alta permeabilità, per l'indicatore sulla condizione delle banche. Al 14esimo posto, invece, per l'inadeguatezza delle istituzioni. È un rilevatore che misura la (scarsa) qualità dell'offerta dei servizi pubblici: asili, banda larga, trasporti, assistenza sanitaria.


Altro tallone d'Achille è il welfare. Lecce è 19esima nell'indicatore sul mercato del lavoro (tasso di occupazione, numero di precari, tipologia di contratti) e 22esima nell'indicatore di povertà (che combina insieme le variabili del reddito e dei patrimoni della famiglie). Quindi, ci sono più situazioni di disagio che di benessere. E questo spiana la strada alla capacità della criminalità di fare leva sulle fragilità. L'Eurispes lo dice a chiare lettere: l'arretratezza economica e sociale di un territorio è direttamente proporzionale al rischio di infiltrazioni.
Lo studio compara le province, su base omogenea, e determina l'ordine di arrivo: in cima i territori più permeabili, in fondo le province che dimostrano di avere maggiore resistenza alla penetrazione criminale. Il rapporto segnala, a prima vista, la polarizzazione geografica tra Nord e Sud. I valori più alti dell'indice sono misurati nel Mezzogiorno, mentre nel Nord-Est si trovano quelli più bassi. Ma il fenomeno, seppure oscilli tra alti e bassi, è esteso comunque su tutta la Penisola: non ci sono zone franche. Fissando lo sguardo sull'orizzonte nazionale, le prime due province sono Crotone e Vibo Valentia, poi sul podio (con valori simili) ci sono Napoli e Reggio di Calabria.


L'unica provincia del Nord tra le prime 10 è Imperia, ottava in graduatoria. Quelle meno esposte alla criminalità si trovano in Lombardia e in Friuli: Monza e Brianza (ultima e quindi la migliore in classifica) preceduta da Como, Udine, Pordenone e Lecco. Numeri e dati che disegnano la cartina dell'Italia: la permeabilità del Nord è legata soprattutto alle possibilità speculative e di profitto, mentre la maggiore esposizione del Sud alle mafie è principalmente dovuta alla vulnerabilità sociale.

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