La strage sulle strade del Salento: 500 morti in 10 anni. La mappa delle arterie più pericolose

La strage sulle strade del Salento: 500 morti in 10 anni. La mappa delle arterie più pericolose
di Valeria BLANCO
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Martedì 16 Novembre 2021, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 09:36

Forse così tanti morti sull'asfalto, nel Salento, non si erano mai visti prima. Una mattanza, quella andata in scena nell'estate che si è appena chiusa e che continua anche in autunno. Pedoni investiti, automobilisti che sono finiti contro alberi o muretti a secco, tanti motociclisti che hanno pagato cara la loro passione per le due ruote. Ultimo in ordine di tempo il 50enne Vito De Santis, vittima di un sorpasso finito male.
I numeri spaventano perché parlano di una strage silenziosa. Quattro i morti (due a bordo di auto, due in moto) registrati nel mese di luglio: un morto a settimana. Ma sono i dati di agosto e settembre a sconvolgere, a dire che non si è fatto ancora abbastanza, a gridare che bisogna fermare questa strage che fa più vittime di una guerra. Ad agosto le vittime della strada nel Salento (senza contare i salentini che hanno trovato la morte fuori regione) sono state otto. Altre otto registrate a settembre. Due morti a settimana, quasi uno ogni tre giorni: numeri inaccettabili se si pensa che non sono numeri, ma vite spezzate, famiglie distrutte, padri, fratelli, figlie, amiche, mogli che non ci sono più. Numeri pesanti come il piombo, soprattutto se si pensa che gran parte degli incidenti sono stati causati da persone che si erano messe al volante dopo aver bevuto.

Velocità, distrazione e strade poco sicure: l'allarme delle associazioni

Le associazioni scendono in campo, attribuendo le cause degli incidenti a velocità, distrazione, strade poco sicure. Ma di fronte a questi numeri la riflessione da fare è più profonda, trovare un rimedio è necessità non più rinviabile, recuperare il tempo perso un imperativo. L'Udicon, Unione per la difesa dei consumatori, parla di Salento martoriato e avvia un osservatorio da cui emergono, dati alla mano, quelle che sono le strade più pericolose del Salento. «Il maggior numero degli incidenti mortali - si legge nella nota - è stato rilevato sulle strade urbane che portano alle marine e sulle strade statali: la Statale 274 (Gallipoli-Leuca), la Statale 16 (Lecce-Otranto), e la Statale 101 (Lecce-Gallipoli). Inoltre si registra un numero considerevole di incidenti sulle principali strade della città di Lecce: 15 su viale Leopardi, 13 su viale dell'Università, 12 su viale Lo Re, viale Giovanni Paolo II e viale Rossini, 10 incidenti all'ingresso in città». La 274 è stata teatro di diversi incidenti nell'estate appena passata, l'ultimo appena qualche giorno fa è costato la vita a un 60enne di Casarano che si è schiantato con la sua auto contro un mezzo pesante. Per l'Udicon, l'attenzione e l'azione di sensibilizzazione va rivolta soprattutto verso i giovani: «Abbiamo avviato - si legge nella nota - un Osservatorio sulla Sicurezza stradale nel Salento, coinvolgendo i Dirigenti delle Scuole Superiori, con l'obiettivo di sensibilizzare i giovani sul valore della vita umana e sulle drammatiche condizioni in cui versano i superstiti degli incidenti stradali. Inoltre, crediamo che tutte le iniziative istituzionali e delle forze dell'ordine devono essere finalizzate ad attivare costantemente una guida attenta, decisa, rispetto della segnaletica verticale e orizzontale, rispetto dei limiti di velocità, evitare l'uso del telefono durante la guida».
E un appello alla prudenza arriva anche dall'associazione Alla conquista della vita del presidente Walter Gabellone: «Conviene guidare con calma - dice Gabellone - anche a costo di arrivare tardi. Meglio perdere un secondo nella vita che la vita in un secondo, come recita lo slogan della nostra associazione. A giorni pubblicheremo un libro in cui si racconta la storia dell'associazione e che contiene anche una ricerca: in circa dieci anni, l'asfalto nel Salento ha mietuto circa 500 nomi, Numeri spaventosi: quanti morti ancora ci vogliono per farci capire che mettersi al volante è una cosa seria e che la prudenza al volante non è mai troppa?».
V.Bla.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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