A 92 anni col Suv uccise due persone, niente patteggiamento: «Troppo pochi due anni di condanna»

A 92 anni col Suv uccise due persone, niente patteggiamento: «Troppo pochi due anni di condanna»
di Francesco DE PASCALIS
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Martedì 14 Gennaio 2020, 07:29 - Ultimo aggiornamento: 11:20
Nessun patteggiamento per il 92enne che, alla guida di un'auto di grossa cilindrata, provocò un incidente nel quale persero la vita due persone. Il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Lecce Sergio Tosi, infatti, ha accolto le ragioni dei familiari di una delle due vittime della strada, la 57enne Cosima Fioravanti, di Porto Cesareo, deceduta a seguito delle gravissime ferite riportate in un terribile incidente avvenuto il 20 novembre 2018, nei pressi del ponte sito sulla strada che dalla città Jonica conduce a Leverano.

Per il giudice «è da considerarsi troppo bassa le pena richiesta» e per questo motivo ha rigettato il patteggiamento a due anni, proposto dalla difesa dell'imputato, C.L., un 92enne originario di Monteroni, accusato di omicidio stradale plurimo, difeso dagli avvocati Luigi Rella e Nicola Montoro.

L'incidente accadde nel novembre del 2018, poco dopo le 16.30, precisamente all'ingresso di Porto Cesareo. Uno schianto tremendo che coinvolse una Nissan Qashqai alla cui guida vi era l'ultranovantenne nord salentino, e la Kia Picanto con a bordo madre e figlia. A perdere la vita sul colpo fu la conducente di quest'ultima vettura, Cosima Fioravanti, 57enne di Porto Cesareo; stessa sorte toccò qualche mese dopo alla sua anziana madre 89enne, che lottò per giorni e giorni in un letto dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce.

Sul luogo dell'accaduto, subito dopo il violento frontale, giunsero prontamente sia i vigili del fuoco sia i carabinieri della compagnia di Campi Salentina, e anche le automabulanze del 118 che soccorsero i feriti. I sanitari, però, ben poco riuscirono a fare per salvare la vita delle due donne. Una delle prime persone a giungere sul posto fu il genero della 57enne, marito di una delle due figlie. L'uomo si rese subito conto dell'enormità della tragedia, e assistette con impotenza ai soccorsi.

Ma torniamo alla decisione del giudice. Il marito e le due figlie della signora Fioravanti, assistite dall'avvocato Pasquale De Monte, si erano costituiti parte civile. Nel corso dell'udienza proprio l'avvocato De Monte ha prodotto una memoria difensiva. Infatti, in base a quanto sostenuto dallo stesso pubblico ministero Donatina Buffelli nel capo d'imputazione, il 92enne procedeva ad una velocità di 85/90 km/h in un tratto di strada con limite prescritto di 30km/h. Dunque si configurerebbe «un reato autonomo che prevederebbe una pena ben più alta, dai 5 ai 10 anni di reclusione». E purtroppo per lui si tratterebbe di un duplice omicidio stradale.
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