«Corruzione in Provincia». Ora Marra chiede la revoca del divieto di fare impresa

«Corruzione in Provincia». Ora Marra chiede la revoca del divieto di fare impresa
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Domenica 31 Luglio 2022, 05:00

Un’altra udienza del Tribunale del Riesame per dire se ci siano stati i presupposti per applicare le undici misure limitative della libertà personale nell’inchiesta che ruota principalmente attorno all’ex assessore regionale al Welfare, Totò Ruggeri per le contestazioni una serie di episodi di corruzione per ottenere assunzioni nella sanità, nelle aziende private, nell’Arneo ed anche per favorire l’accreditamento di società nel sistema sanitario. Venerdì prossimo sarà discussa la posizione dell’imprenditore Fabio Marra, 55 anni, di Galatone, sottoposto alla misura del divieto temporaneo dell’esercizio dell’attività imprenditoriale (è difeso dall’avvocato Luigi Covella). Nulla a che fare con Ruggeri quanto piuttosto con l’ex consigliere regionale Mario Romano e con il figlio Massimiliano Romano, ex vicepresidente della Provincia, finiti agli arresti domiciliari nel blitz della mattina del 7 luglio come Ruggeri, Antonio Renna (nel ruolo di commissario dell’Arneo) e l’ex dirigente dell’ufficio Tecnico di Otranto, l’ingegnere Manuele Maggiulli, che ha ottenuto poi la revoca dal Riesame.

L'accusa: «Romano chiedeva migliaia di euro per i concorsi»

È il filone dell’inchiesta del pubblico ministero Alessandro Prontera e dei finanzieri della compagnia di Otranto nato dalla necessità di verificare se fosse vero - come raccontava Ruggeri al telefono - che Mario Romano chiedesse diverse migliaia di euro promettendo di intercedere nei concorsi pubblici. Tre gli episodi contestati, due riguardanti il concorso per 159 posti indetto da Sanitaservice ed uno la graduatoria degli Oss degli Ospedali Riuniti di Foggia.
I due Romano, inoltre, rispondono di un capo di imputazione di corruzione: in cambio dell’assunzione di una persona nelle società di Fabio Marra si sarebbero spesi per sollecitare la definizione di una pratica pendente alla Provincia.

Nel corso delle indagini sono stati ascoltati due dirigenti di Palazzo dei Celestini che hanno confermato l’interessamento di Massimiliano Romano per quella procedura. 

I Romano rinunciano al riesame 


Mario e Massimiliano Romano, difesi dagli avvocati Maria Greco e Dario Paiano, hanno rinunciato a presentare ricorso al Riesame, Stessa scelte per Antonio Greco (avvocato Dimitry Conte) e Ruggeri (avvocati Salvatore Corrado e Giuseppe Fornari). Nella settimana appena conclusa hanno chiesto l’annullamento delle misure in sei. Ad eccezione dell’ingegnere Maggiulli (avvocato Antonio Quinto) con la sostituzione dei domiciliari con il divieto di dimora nel Comune di Otranto, sono state rigettate le richieste di Renna (domiciliari, avvocati Covella e Francesco Fasano) e del sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi (divieto di dimora nel Comune di Otranto, avvocati Gianluca D’Oria e Mauro Finocchito). Come anche degli altri indagati colpiti dall’obbligo di dimora: l’ex consigliere regionale e sindaco di Scorrano, Mario Pendinelli (avvocati Antonio Mariano Costantini e Corrado Sammarruco); il dottore Elio Vito Quarta (avvocati Luigi Corvaglia e Pierluigi Portaluri); ed il commercialista Giambattista Zacheo (avvocato Dario Congedo).
Intanto il pm Prontera on ha accolto la richiesta di Ruggeri di farsi interrogare e la giudice Panzera deve decidere se applicare o meno all’ex direttore sanitario della Asl, Rodolfo Rollo (avvocato Massimo Manfreda, la sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio.
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