Carte false per i mutui e per centinaia di polizze vita: sei indagati. Ci sono funzionari di banca e di agenzie di assicurazione

Carte false per i mutui e per centinaia di polizze vita: sei indagati. Ci sono funzionari di banca e di agenzie di assicurazione
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Lunedì 29 Giugno 2020, 08:14 - Ultimo aggiornamento: 08:15
Carte false per ottenere un mutuo di 100mila euro per l’acquisto di una casa. E carte false anche per stipulare 407 polizze vita del valore complessivo di 760mila euro, allo scopo di incassare le provvigioni. Sosteneva questo il blitz di febbraio scorso dell’operazione “Camaleonte” e sostiene questo l’avviso di conclusione della stessa indagine del pubblico ministero della Procura di Lecce, Stefania Mininni, e dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza. Sei gli indagati. E fra questi anche l’agente assicuratore Orazio Orlacchio, 50 anni, di Poggiardo, collaboratore di una agenzia di assicurazioni di Brindisi. Quella a cui avrebbe fatto stipulare 407 polizze vita false.

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Orlacchio è nell’elenco degli indagati che vede presenti anche Anna Pantalea De Pascalis, 54 anni, di Martano, funzionaria bancario poi licenziata; Domenico Cezza, 52 anni, di Poggiardo; Pantaleo Martano, 55 anni, di Melendugno; Luigi Minghetti, 61 anni, di Presicce-Acquarica Del Capo; e Vincenzo Montinaro, 49 anni, di Melendugno. La ricostruzione fatta dagli inquirenti ritiene che Cezza, la De Pascalis, Martano ed Orlacchio avessero costituito un’associazione a delinquere per mettere a segno le truffe. Ognuno con uno specifico ruolo: Cezza per indicare quale documenti falsificare e quali contraffare. Martano e la De Pascalis avrebbero seguito le sue direttive, mentre per i timbri le autentificazioni false ci avrebbe pensato lo stesso Cezza in persona oppure attraverso contatti in Campania che l’inchiesta non ha individuato. Il contatto in banca sarebbe stata la De Pascalis: le viene contestato anche di avere forzato il sistema Cerved per non fare rilevare le irregolarità nelle pratiche ed in particolare nei dati anagrafici.

Orlacchio si deve difendere dall’accusa di avere messo in atto degli escamotage per impedire che la direzione della filiale di Brindisi si accorgesse delle truffe e di avere diviso con gli altri le provvigioni ottenute con le polizze false. Due, dunque, i filoni. Il primo riguarda la concessione di un mutuo di 100mila euro per l’acquisto di una casa in parte di proprietà di Luigi Minghetti. Con i documenti falsi intestati ad un inesistente poliziotto della Stradale di Napoli, il nome appartiene in realtà ad un fantino toscano deceduto nel 2014. Mutuo ottenuto senza - e c’era da scommetterci - avere versato poi una sola rata. Il fronte delle polizze vede contestare ad Orlacchio la falsità dei contratti ramo-vita, per quelle 407 pratiche acquisite dalla Guardia di finanza nella filiale di Brindisi. Oltre la metà di queste per importi di 3.480 euro, le altre fra i 189 ed i 192 euro. Tutte intestate a persone ignare o inesistenti, tant’è che la filiale non incassò un centesimo delle rate previste. Intanto erogò le provvigioni per i risultati raggiunti dall’agente da dicembre del 2018 a febbraio scorso. Esiste un’altra faccia della verità? Gli indagati possono ora presentare memorie o chiedere di essere interrogati, assistiti dagli avvocati difensori Dimitry Conte, Umberto Leo, Stefano Stefanelli, David Alemanno, Pierandrea Serio, Mario Blandolino e Oronzo Carrozzini.
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