Incendio all'agenzia di pompe funebri: distrutti un carro e 40 bare

Incendio all'agenzia di pompe funebri: distrutti un carro e 40 bare
di Katia PERRONE
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Martedì 15 Ottobre 2019, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 06:40
Circa quaranta bare distrutte dal rogo, e avvolti dalle fiamme anche un furgone e un carro funebre. E l'incendio non ha risparmiato neanche i locali dell'agenzia funebre San Giovanni di via Gioberti, a Veglie, provincia di Lecce, che hanno riportato seri danni strutturali al punto da risultare quasi inagibili. In parole povere, quanto è accaduto poco dopo le due di lunedì notte è un vero disastro. Il secondo, dopo quello del 2013, sempre ai danni della famiglia Bocconi, proprietaria dell'attività.

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E questa volta, sulle cause sembrano non esserci dubbi: la matrice dovrebbe essere dolosa. Secondo i carabinieri che hanno avviato le indagini, i vigili del fuoco intervenuti con diverse autobotti a spegnere le fiamme, e secondo quanto confermerebbe un particolare che non lascia spazio a nessuna incertezza: qualcuno ha volutamente appiccato il fuoco all'interno dei locali, dopo aver scavalcato la recinzione del deposito dell'agenzia, alla periferia di Veglie, ed essersi introdotto dalla porta a vetri, ma non prima di aver manomesso le tre telecamere per evitare di essere ripreso.
Ma se si è preoccupato di manomettere quelle esterne al locale, non si è evidentemente preoccupato dell'esistenza delle altre telecamere presenti sulle facciate di abitazioni e negozi in zona. E sono tante.

Le immagini i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile, diretti dal capitano Alan Trucchi, e della stazione di Veglie, diretti dal luogotenente Raffaele Lezzi, le hanno acquisite e le stanno vagliando tutte. Il primo controllo i militari, naturalmente lo hanno eseguito su quelle presenti all'esterno dell'agenzia, ma al loro arrivo si sono accorti subito che due telecamere risultavano danneggiate e una terza era stata invece orientata verso un luogo lontano dall'ingresso dell'agenzia funebre. Ma prima ancora dei militari, i primi ad accorgersi dell'incendio durante il turno di pattuglia alla periferia di Veglie sono stati i vigilantes di un istituto di vigilanza del posto.

Odore di legno bruciato, e fumo denso che fuoriusciva dalla porta d'ingresso. Questo è quello che hanno visto le guardie giurate dell'istituto di vigilanza Ggs La Velialpol l'altra notte. Ed è stato sufficiente per capire subito cosa stesse accadendo e avvertire il proprietario. Insieme all'uomo sono arrivati sul posto prima i vigili del fuoco del distaccamento di Veglie, e successivamente quelli del comando provinciale di Lecce e del distaccamento di Gallipoli per domare l'incendio che è stato spento solo dopo diverse ore, intorno alle 6 di ieri mattina.

I muri esterni del deposito anneriti, quelli all'interno dei locali intaccati dalle fiamme che hanno avvolto i mezzi, andati completamente distrutti, e mandato in frantumi i vetri della porta d'ingresso. E poi le bare, tutte impilate, completamente bruciate. I danni sono davvero ingenti. Il proprietario, Simone Bocconi, non è riuscito ancora a quantificarli in maniera certa ma potrebbero superare, a conti fatti, oltre i cento mila euro.

L'unica cosa certa è che il lavoro e il guadagno degli ultimi anni sono andati in fumo, e che all'interno di quello stabile la famiglia Bocconi non potrà più svolgere la sua attività di servizi funerari e floreali. I locali sono stati sottoposti a sequestro dai carabinieri, e all'interno sarà necessario eseguire altri controlli anche da parte dei tecnici comunali per dichiararli assolutamente inagibili. Fortunatamente l'incendio che ha danneggiato i locali dell'agenzia non ha provocato feriti né danni risparmiando i muri esterni e le strutture degli edifici attigui.