Emergenza incendi in Puglia: 70 in due giorni. Brucia il bosco di Tricase. La mappa vista dall'alto

Emergenza incendi in Puglia: 70 in due giorni. Brucia il bosco di Tricase. La mappa vista dall'alto
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Venerdì 15 Luglio 2022, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 19:23

Un'altra estate nera sul fronte degli incendi nel Salento: a un mese dall'inizio della campagna Aib (Antincendio boschivo), che prevede la discesa in campo di rinforzi per i vigili del fuoco e delle Protezioni civili nei Comuni, gli ettari di boschi, pinete e campi coltivati (per non parlare degli uliveti) andati in fumo sono moltissimi.

Il monitoraggio di Coldiretti

Secondo quanto spiega Coldiretti sono settanta gli incendi in due giorni, un monitoraggio corredato dalla cartina satellitare. In Puglia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma – ricorda la Coldiretti regionale – la tendenza al surriscaldamento è accompagnata da una più elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che – continua la Coldiretti Puglia - sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilità dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa, con la siccità che taglia rese e raccolti. 

La zona più colpita, a giudicare dalla cartina, sembra proprio il basso Salento.

In fumo decine di ettari di macchia mediterranea.

Gli ultimi roghi nel Basso Salento

L'altro giorno un groso incendio ha devastato il Parco regionale “Otranto, Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”: in fumo circa 30 ettari di macchia mediterranea a Marittima, frazione di Diso. Le operazioni di spegnimanto sono state lunghe e difficili, tant'è che è stato necessario chiudere al traffico, fino a notte, la Provinciale che va da Marittima verso la litoranea delle Terme.  Sia il presidente del Parco, Nicola Panico, che il sindaco di Diso, Luigi Guglielmo, sono convinti che dietro il grosso incendio ci sia la mano dell'uomo e auspicano l'individuazione del piromane. 

Proprio come avvenuto per un altro incendio, quello che, mercoledì scorso, ha disintegrato 7 ettari di bosco, interessando un’area complessiva di 30 ettari di terreno tra Barbarano del Capo e Morciano di Leuca. In questo caso le indagini dei carabinieri della Forestale hanno portato all’identificazione del presunto responsabile: il titolare di un’azienda agricola che avrebbe bruciato delle stoppie salvo poi non riuscire a controllare il fuoco, anche a causa delle forti raffiche di vento. Non dolo ma negligenza, imperizia e imprudenza aggravate dal fatto che, com’è noto, dal 15 giugno al 15 settembre c’è divieto assoluto di accendere di stoppie di ogni genere. 

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