Incendi, vertice dal prefetto. I sindaci chiedono più risorse

Incendi, vertice dal prefetto. I sindaci chiedono più risorse
di Donato NUZZACI
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Venerdì 11 Giugno 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:46

Uliveti e pinete in fiamme, centinaia le chiamate ogni giorno ai Vigili del fuoco. E da maggio ad oggi oltre 1.300 roghi hanno devastato ettari di zone boscate, migliaia di ulivi e macchia mediterranea. Cifre allarmanti che saranno al centro dell’incontro di oggi in Prefettura a Lecce, convocato alla vigilia dell’inizio della campagna di prevenzione antincendio boschivo che va dal 15 giugno fino al 15 settembre. Al vertice parteciperanno rappresentanti della Regione e sindaci che si dicono già pronti a chiedere ulteriori aiuti per contrastare un fenomeno che ogni anno incenerisce ettari di territorio salentino.

La mappa


Dalla mappa delle chiamate al 115 per i roghi, risulta che gli inneschi si verificano, nella maggior parte dei casi, nei territori dei comuni molto estesi. In particolare si registrano incendi a tre cifre nelle aree tra Squinzano-Surbo-Trepuzzi (179) e nelle zone di Lizzanello (129), Casarano-Matino (151) e Ugento (196). Molto spesso c’è la mano dell’uomo, come ammettono gli stessi addetti allo spegnimento e le forze dell’ordine che conducono le indagini.

I sindaci

E proprio per questo i sindaci presenteranno al prefetto proposte per rendere più rapido il lavoro delle squadre di pompieri e volontari. «Chiederemo di potenziare nei territori la rete adibita agli interventi di contrasto al fuoco, rafforzando il ruolo delle associazioni di volontariato e dell’Arif che aiutano i vigili del fuoco nei casi di incendio meno gravi - dice il sindaco di Melendugno, Marco Potì -. Inoltre estendere il periodo di emergenza fino ad ottobre per prevenire pure il problema dei fuochi negli uliveti». Potì si farà portavoce di un’altra esigenza: «È arrivato il momento che la Regione si doti di Canadair propri, è strano che ogni volta intervengano simili aerei da Lamezia Terme: è successo l’altro giorno per un incendio a San Foca. Il Governo nazionale investa dunque per i Canadair pugliesi anziché per i caccia F-35». Anche da Matino, il sindaco Johnny Toma chiede un cambiamento nel calendario della stagione antincendi: «È il caso di far cominciare prima del 15 giugno le operazioni di contrasto ai roghi. La nostra squadra di protezione civile comunale opera bene, tuttavia non può intervenire in autonomia ma solo se riceve un’autorizzazione dai vari coordinamenti. Sarebbe quindi necessario utilizzare al meglio i volontari sui territori municipali». A livello comunale ogni anno le amministrazioni provvedono al censimento - tramite un catasto - dei suoli già percorsi dal fuoco, ricavando i dati da un portale aggiornato dai Carabinieri Forestali. E appongono vincoli di inedificabilità sulle zone interessate da incendio: i vincoli possono essere di 15, 10 e di ulteriori 5 anni. «La legge ci consente di contrastare i fenomeni speculativi sui terreni colpiti da incendi e qui ad Ugento abbiamo esteso lo scorso anno il vincolo su questi suoli per 15 anni fino al 2035 - spiega il sindaco Massimo Lecci -.

Intanto in città è operativo un nutrito gruppo di protezione civile e il primo distaccamento in provincia dei Vigili del fuoco volontari. All’interno di esso tramite un corso di formazione finanziato dal Comune per oltre 12mila euro, avremo altre 40 unità».


Intenso è pure il lavoro del nucleo antincendio boschivo dei Carabinieri Forestali: quest’anno sono state incrementate le pattuglie per ispezioni e prevenzione sulle aree più a rischio incendi. Compito dei militari è intervenire dopo ogni rogo per perimetrare le zone boscate percorse dal fuoco e per condurre tutte le indagini. Sul dramma degli ulivi che bruciano, interviene Sergio Scalzo, segretario generale Fns Cisl di Lecce: «Abbiamo più volte denunciato la carente situazione operativa del Comando dei Vigili del fuoco al prefetto e ai sindaci dei numerosi comuni salentini. In questi giorni di grande attività operativa, il comando di Lecce ha dovuto chiedere manforte ai comandi di Brindisi e Taranto. È un’emergenza questa che si ripete ogni anno e forse non sarà sufficiente la ulteriore squadra di addetti allo spegnimento prevista da luglio. Ci vogliono anche norme legislative che impongano il rispetto del territorio con un’attività di prevenzione e controllo che scongiuri gli incendi».

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