Dopo mesi di attesa e polemiche, è stata inaugurata stamani a Lecce la prima casa pubblica di accoglienza notturna per i senza fissa dimora. Ospiterà 25 persone, cui sarà garantito anche cena e prima colazione, oltre a tutti i servizi relativi all’igiene personale.
«Con questa struttura - ha detto il sindaco Paolo Perrone tagliando simbolicamente il nastro - non risolviamo il problema dei senza tetto ma da un punto di vista politico abbiamo coperto una mancanza».
La casa di accoglienza si aggiunge a quelle della Caritas diocesana, 80 posti letto in tutto. E proprio il suo direttore, don Attilio Mesagne, ha impartito la benedizione, auspicando, tra l’altro, la realizzazione di ulteriori strutture: «E’ un passo in avanti – ha detto - ma non è sufficiente, siamo assediati dai bisognosi».
Lo stesso ha fatto padre Mario Mariafioti; «Bisognerebbe fare un dormitorio anche in città», ha sottolineato l’ideatore della comunità Emmanuel evidenziando anche i problemi legati alle regole ferree vigenti sull’accoglienza degli immigrati. «Se troviamo qualcuno senza permesso di soggiorno, che facciamo lo lasciamo per strada?».