Ex 167, il primo sfratto. Donno: «La malavita dietro le occupazioni».

Le operazioni sgombero di alloggi abusivi
Le operazioni sgombero di alloggi abusivi
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Martedì 8 Ottobre 2019, 16:06 - Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 10:45

E' stato sgomberato questa mattina in piazzale Siena nella zona 167 di Lecce un appartamento di 109 metri quadrati. Vuoto ma occupato abusivamente da un esponente della malavita in carcere già da due anni.  Quello di questa mattina è il  primo sgombero di case occupate da famiglie di malavitosi o, come nel caso specifico, tenute libere per chi è in carcere. L'alloggio ora sarà messo nella disponibilità degli aventi diritto inseriti nella graduatoria comunale per gli alloggi popolari. 
«Che dietro alle occupazioni abusive di alloggi popolari si celi la malavita organizzata è ormai noto. Quello che si fatica ad ammattere, invece, è che la criminalità non si limita soltanto a questo. Sfida lo Stato ogni giorno, quasi a volerlo ridicolizzare», tuona Leonardo Donno, deputato del Movimento 5 Stelle. 
Donno ha chiesto ad Arca Sud di accedere agli atti per conoscere la sistuazione delle occupazioni abusive degli alloggi popolari. Una sistuazione allarmante sulla quale non si deve abbassare la guardia e fare sconti, per il deputato. 
«Lo sgombero di oggi, in piazzale Siena, è esemplare - continua - Ma non deve restare un episodio isolato», per queto motivo il deputato sollecita i sindaci ad intervenire per arginare questo fenomeno.  «Ciascun Comune - dice Donno - è consapevole dei nodi da sciogliere sul proprio territorio. Questa è l'occasione giusta per dare un segnale forte sul fronte legalità. Un messaggio chiaro a chi crede di poter "segnare il proprio territorio" (una casa occupata senza titolo) anche a distanza, dal carcere ad esempio. Alziamo la testa e diciamo basta al "passaggio" di abitazioni di generazione in generazione mafiosa. Basta a chi, conoscendo gli escamotage per procastinare lo sfratto, lascia vivere all'interno di un alloggio ormai vuoto il proprio animale domestico, dal cane ai pesci rossi. Basta ai certificati medici che impediscono gli sgomberi, rinviati poi a data da destinarsi all'infinito. Basta. I sindaci non abbiano paura, il Governo è al loro fianco e io resto a disposizione di chiunque intraprenda questa battaglia di civiltà. Certo di aver smosso le acque, determinato a tener viva la tempesta».
 

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