Il volto di Petrachi sul lungomare
«E ora rilanciamo San Cataldo»

Il volto di Petrachi sul lungomare «E ora rilanciamo San Cataldo»
di Ennio CIOTTA
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Lunedì 24 Luglio 2017, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 15:55

Il lungomare di San Cataldo riparte dal cantante-simbolo del folk leccese. La marina del capoluogo che prova a riconnettersi con la tradizione rappresentata da Bruno Petrachi: il rilancio di un lungomare (e non solo) che mette insieme i colori di un grande murales e, per ultimo, il volto di un artista che rappresenta la salentinità più autenticamente popolare. Su quello che tutti, fino a qualche giorno fa, definivano il “muro della vergogna”. E, invece, ecco la novità: l’ultimo “regalo” degli artisti che, per un’intera settimana, hanno colorato il lungomare Vespucci. Primo passo di un rilancio della marina da riqualificare.
E già si tirano le somme. «La manifestazione ha superato tutte le più rosee aspettative. Tutti gli artisti durante i vari momenti di confronto hanno espresso la loro grandissima soddisfazione per aver partecipato ad Oltremare. Per esperienza posso dire che raramente in una manifestazione dedicata all’arte urbana si creano momenti di creatività e confronto come quelli che abbiamo vissuto. Gli artisti dipingevano alternando il loro lavoro con dei lunghi bagni al mare. San Cataldo è stata una location fantastica. Basterà pensare che abbiamo concluso i lavori con una tavolata di oltre sessanta persone, mangiando le prelibatezze cucinate dai ristoratori locali che ci hanno sempre riservato un trattamento di riguardo». E poi la sintesi finale: «Noi l’abbiamo colorata, ora tocca alle istituzioni puntare sul rilancio».

 

Sono le parole di Ania Kitlas dell’associazione culturale leccese 167/b street che, insieme alle associazioni Flab arts e Artkademy e con il contributo dell’amministrazione comunale di Lecce che ha messo gratuitamente a disposizione per tutti gli artisti l’Ostello del Sole, hanno messo in piedi, in maniera totalmente autoprodotta, la manifestazione artistica estemporanea “Oltremare, zona temporanea delle arti urbane”. Da lunedì 17 luglio fino a ieri: una settimana che, con la presenza di oltre 40 artisti provenienti da tutta l’Europa accompagnati da una buona delegazione di artisti locali, ha trasformato il palazzo in abbandono sul lungomare di San Cataldo in una galleria artistica a cielo aperto.
 
«La nostra idea era facile e noi abbiamo semplicemente regalato qualche metro di colore agli occhi di chi vorrà vedere. Sono state tante le persone che si sono fermate a guardare il nostro lavoro riempiendoci di domande, complimenti, dubbi e speranze per questa marina un po’ in abbandono - continua Kitlas - e ovviamente un’eventuale riqualificazione ambientale potrà arrivare solo da precise volontà politiche».
Resta da sottolineare che in questa settimana la marina leccese ha mostrato il suo lato migliore accogliendo centinaia di ospiti e di persone del posto che si sono riversate in spiaggia o che semplicemente hanno scelto “il lungomare dei leccesi” per fare una passeggiata per ammirare gli artisti all’opera.
La ciliegina sulla torta, proprio l’ultimo giorno, porta la firma di Chekos Art, un artista di street art che ha deciso di disegnare all’angolo del palazzo il volto di Bruno Petrachi, cantante della tradizione leccese e simbolo del folk.
«Nella mia lista di personaggi simbolo del territorio c’è sempre stato Bruno Petrachi - spiega Chekos Art - e lui, insieme a Carmelo Bene, Rina Durante e tanti altri rappresenta l’intelligenza e la forza di un Salento che ha molto da dire. Il mio disegno è un tributo del quale sono fiero».
E non è detto che finisca qui.
Si prova già a immaginare una nuova edizione del festival, magari dall’altra parte dell’Adriatico, dove l’attenzione nei confronti delle avanguardie artistiche come l’urban art continuano a raccogliere moltissimi consensi. San Cataldo che, al di là del Canale, guarda verso i Balcani.

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