Il sindaco Minerva: «Revoca inevitabile ma sempre pronti al confronto»

di Vittorio CALOSSO
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Giovedì 30 Novembre 2017, 17:12 - Ultimo aggiornamento: 19:04
I granelli della burocrazia e delle interpretazioni sulle norme specifiche dell’ordinanza balneare e del codice della navigazione si abbattono sul futuro prossimo del Samsara beach e impongono il pugno duro da parte del Comune. Inevitabile e consequenziale, ma l’amministrazione comunale di Palazzo Balsamo e gli uffici comunali in questione tengono a ribadire il concetto cardine. «Il Comune non ha colpe o responsabilità specifiche - dice il sindaco Stefano Minerva - nella decisione di avviare il procedimento finalizzato alla decadenza della concessione demaniale marittima e delle connesse autorizzazioni». Un provvedimento nei confronti della società titolare Sabbia D’oro srl. 

In altre parole il Comune «non poteva agire diversamente» e ha concluso l’iter che ha interessato da vicino il Samsara seguendo le procedure standard e le normative vigenti. E’ lo stesso sindaco Stefano Minerva, a margine dei lavori del Consiglio comunale di ieri a Palazzo di città, a ribadire il concetto. «Quella determina emanata dal dirigente del nostro ufficio tecnico, l’ingegnere Giuseppe Cataldi, non è altro che un atto dovuto - dice il sindaco - e su un provvedimento amministrativo frutto di accertamenti dell’Autorità marittima e giudiziaria non si può certo applicare alcun tipo di discrezionalità. Non si tratta certo di provvedimenti che l’amministrazione pubblica o gli uffici comunali emettono così a cuor leggero o con finalità persecutorie, ma sono solo il frutto di iter amministrativi che tengono conto anche e soprattutto dei provvedimenti accertatori compiuti dalle autorità competenti. Ecco perché da parte nostra non c’è alcun problema a volersi sedere intorno ad un tavolo e concertare la regolamentazione futura, ma come è evidente sul rispetto e gli accertamenti compiuti dagli organi di polizia marittima. Non è certo il dialogo o la pianificazione con il Comune che possono impedire un consequenziale atto di revoca o decadenza che le norme e le procedure stesse prevedono che debbano essere applicate». 

Al di là di questo il sindaco di Gallipoli tende a rimarcare l’importanza indiscutibile del Samsara e del suo gruppo imprenditoriale che rappresenta «un brand innovativo e consolidato e sicuramente la eventuale perdita di quel tipo di intrattenimento sarebbe un duro colpo per l’equilibrio turistico della città». Ed ecco perché la proposta di “chiarimento” e dialogo avanzata e reiterata in conferenza stampa dai legali e dai titolari del Samsara, dal consulente turistico Enrico Paolini e dal presidente di Ferderbalneari Salento, Mauro Della Valle, ha fatto comunque breccia tra gli amministratori e il sindaco Minerva. E per questo «la finestra del dialogo e della concertazione per evitare anche le carte bollate resta sempre aperta visto che quella del dialogo e del confronto resta sempre la principale prerogativa della nostra amministrazione» garantisce il primo cittadino. E se l’atto di decadenza verrà impugnato dinnanzi alla giustizia amministrativa, soprattutto per bloccare l’esecutività dello sgombero dell’area in concessione, il Comune si dice «pronto a seguire ed attuare le disposizioni impartite dal Tar o dal Consiglio di stato». 

In ultima analisi Minerva aggiunge che gli uffici comunali si sono semplicemente adeguati, in qualità di ente competente, a dare esecutività alle contestazioni mosse dopo i controlli estivi del personale della Capitaneria di porto. «L’Autorità marittima ha chiesto al Comune, in qualità di autorità competente, di valutare l’avvio del procedimento di decadenza del titolo concessorio previsto dall’articolo 47, lettera c, del codice della navigazione - conclude Minerva - e, dopo aver rigettato gli scritti difensivi e le controdeduzioni fornite dai titolari dello stabilimento che i nostri uffici hanno prontamente girato alla Capitaneria, si è inevitabilmente disposta la decadenza della concessione demaniale marittima del Samsara per l’accertato mutamento sostanziale non autorizzato dello scopo per il quale è stata assentita la concessione e per inadempienza degli obblighi derivanti dalla stessa e di quelli imposti dall’ordinanza balneare della Regione Puglia del 2 maggio scorso
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