Il Salento dei plusdotati: la storia di Giacomo, genio (certificato) di 15 anni

Il Salento dei plusdotati: la storia di Giacomo, genio (certificato) di 15 anni
di Serena COSTA
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Mercoledì 5 Giugno 2019, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 09:39
Il Salento ha il suo piccolo chimico in carne e ossa. Sì, perché lui, in soli 2 anni, ha vinto tutto quello che si poteva vincere in questa materia non solo nella Puglia, ma in tutta l'Italia. Ché poi, non è che sia scarso nella matematica o nelle scienze naturali, visto che anche lì è arrivato ai massimi livelli in tutte le competizioni italiane. Quest'anno, poi, il salto oltre il continente: ad agosto, andrà alla volta della Corea del Sud, a rappresentare l'Italia alle Olimpiadi internazionali di Scienze della terra.

Chiamatelo pure genio, ché dire mente brillante sarebbe riduttivo, non ne parliamo di intelligente. Lui è Giacomo Calogero e, anche se proprio non gli piace parlare di sé e cerca di smontare ogni domanda della cronista con inoppugnabili sillogismi aristotelici, è un plusdotato e non passa certo inosservato: come lui ce ne sono solamente 4 su 100 nel Salento. In inglese li chiamano gifted child, ossia bambini con un dono: ma il regalo che ha fatto loro madre Natura deve essere gestito, perché altrimenti si rischia che diventi controproducente, se non addirittura distruttivo.

Le persone plusdotate ricevono un vero e proprio certificato al termine di alcuni test eseguiti da psicologi e medici psichiatri: Giacomo lo ha conseguito a 13 anni, al culmine di un momento difficile della sua vita. La noia verso i programmi scolastici tradizionali era talmente schiacciante, che spesso il ragazzo sviluppava emicranie lancinanti. E anche se i suoi genitori si erano accorti che fin da piccolo il loro figlio aveva una marcia in più, non hanno subito pensato alla plusdotazione, fenomeno peraltro sconosciuto in Italia.

Giacomo ora ha 15 anni, sta finendo il secondo liceo scientifico al Banzi di Lecce e in soli 2 anni è diventato lo studente italiano che ha conseguito il maggior numero di attestazioni: solo nel 2019, è risultato primo classificato nazionale ai Giochi della Chimica a Roma, è stato inserito nell'albo delle eccellenze Miur in matematica, scienze e chimica, si è classificato decimo a livello nazionale alle Olimpiadi di Astronomia di Matera, argento nazionale alle Olimpiadi della Matematica a Cesenatico, secondo classificato alle Olimpiadi della Scienze naturali di Pavia. Ma non è che in letteratura non eccella, anzi: sempre quest'anno, è stato finalista alla fase nazionale delle Olimpiadi di Italiano. Il palmares del 2018 è praticamente uguale in lunghezza e prestigio. E ora, alla fine di agosto, andrà alla volta della Corea del Sud, in quanto componente della squadra italiana delle Olimpiadi internazionali di Scienze della terra.

«Mi piace un po' di tutto, anche se dipende da come viene trattato dall'insegnante afferma sincero Giacomo . Più in generale, mi piace imparare perché sono abbastanza curioso come persona, anche se sono più propenso ad approfondire le materie scientifiche. Il fatto è che per avere successo non puoi basarti solo sui programmi della scuola e devi studiare altro». Il suo carburante è il cioccolato, con cui ama intervallare le sue lunghe sessioni di studio matto e disperatissimo. «Da grande ancora non so cosa fare, pensavo a Ingegneria aerospaziale, ma andrebbe bene anche solo Matematica. Non mi piace l'idolatria, ma la persona che più si avvicina ai miei interessi è Leonardo Da Vinci». Non a caso, genio multitasking.

Una macchina da guerra, se non fosse che non c'è niente di premeditato. Anzi, la sua è un'improrogabile, assoluta e intima urgenza di far funzionare quel misterioso organo che è il cervello umano. Altrimenti il giovane sta male. Fisicamente. Giacomo viene da Taurisano e ogni giorno fa 150 chilometri per raggiungere il liceo leccese, su consiglio della docente che lo ha capito: Stefania Pinnelli, professoressa che da due anni è al suo fianco insieme alla scuola e alla famiglia per far sì che il suo talento non vada sprecato.
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