Il parroco contro il ristorante: via i tavoli davanti alla chiesa

Il parroco contro il ristorante: via i tavoli davanti alla chiesa
di Donato NUZZACI
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Sabato 20 Giugno 2020, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 11:52
Pedane e tavolini di un ristorante accanto alla chiesa? Arriva il no dal parroco e il Comune prende tempo per valutare la normativa e decidere. Accade a Santa Maria di Leuca, dove è in corso un'intensa attività delle strutture ristorative per allineare i propri spazi alla normativa anti-covid. Una di queste, il ristorante-osteria La Sacrestia, situato in una stradina accanto alla chiesa Cristo Re di Leuca lamenta di «non riuscire ad ottenere l'autorizzazione all'occupazione temporanea del suolo pubblico a causa di cavilli burocratici e quindi di assumere cinque dipendenti - spiega Beniamino Di Cagno, socio della srl titolare del ristorante -. Eppure la scorsa estate abbiamo lavorato regolarmente anche all'esterno del locale».

La polizia municipale di Castrignano del Capo ieri mattina ha effettuato un sopralluogo e stando a quanto afferma Di Cagno «non sono state riscontrate differenze rispetto alla stagione passata. L'unica segnalazione, come riferito dal comando dei Vigili, è una diffida da parte del responsabile della Parrocchia Cristo Re, adiacente all'osteria».
Un fatto che viene confermato dallo stesso parroco Giuseppe Indino: «Ci sono delle regole ben precise che sono dettate dalla normativa nazionale e richiamate dalla Sovrintendenza - spiega il sacerdote -. C'è una legge del 2004 aggiornata nel 2019 che prescrive la cosiddetta tutela indiretta nei confronti dei beni culturali e storici. A nostro avviso dunque non possono esserci tavolini addossati al muro della chiesa».

Una soluzione, riferisce Di Cagno, è stata chiesta al Comune, «ma l'unica sanatoria prospettata dal dirigente tecnico è una modifica della richiesta senza l'utilizzo della pedana, ma solo con i tavolini. Il tempo comunque passa e l'estate è ormai arrivata. I lavoratori, fermi nel periodo invernale per il contenimento del nuovo Coronavirus, stentano ora a ripartire per via di questi intoppi burocratici e nonostante i pareri verbali positivi delle forze dell'ordine. In piena fase di ripresa a seguito del lockdown, nonostante in Italia vengano date con meno rigidità le possibilità di utilizzare gli spazi esterni per permettere agli imprenditori del settore di mantenere le norme di sicurezza, ad una attività di Leuca viene negata la possibilità di utilizzarli a seguito di cavilli burocratici».

«Non c'è stato nessun diniego - precisa il sindaco di Castrignano del Capo Santo Papa -, il Comune non ha ancora detto né sì né no, anzi abbiamo accolto finora tutte le richieste pervenute dalle attività ristorative della città. Bisogna dire però che in questo caso specifico, è in corso una valutazione attenta da parte degli uffici. I vigili urbani hanno fatto un sopralluogo nei pressi della struttura e hanno verificato che per appoggiare delle pedane con tavoli ad un luogo di culto occorre una autorizzazione paesaggistica. Cercheremo di contemperare gli interessi in campo e vedremo di trovare una soluzione verificando se concedere o meno questa possibilità in base alle normative, secondo cui i beni immobili che siano stati edificati da almeno 70 anni sono sottoposti a tutela».
Ma la burocrazia, si sa, ha i suoi tempi. Poco conciliabili con quelli di un'attività imprenditoriale.
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