L'intervista/Stefano Rossi: «Il nuovo Policlinico Fazzi svolta storica per il Salento»

L'intervista/Stefano Rossi: «Il nuovo Policlinico Fazzi svolta storica per il Salento»
di Andrea TAFURO
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Dicembre 2021, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 19:11

«Sono contento dell'incarico, è un progetto sfidante e ambizioso. Il Vito Fazzi di Lecce diventa policlinico e azienda autonoma universitaria, includendo nelle linee guida assistenza, formazione e ricerca».
A parlare è Stefano Rossi, il neo commissario della nuova azienda ospedaliera universitaria leccese, già dg Asl Taranto (dove sarà sostituito da Gregorio Colaciccio), designato nei giorni scorsi nel valzer di nomine nella sanità pugliese deciso dalla Giunta del presidente Michele Emiliano.


Stefano Rossi, 57enne, avvocato, laureato alla Luiss di Roma in Giurisprudenza, ha frequentato un master alla Bocconi e un corso di formazione in management sanitario presso l'Università del Salento. Rossi ha avuto inoltre delle collaborazioni in ambito legale con il Comune di Lecce tra il 1997 e il 2000 per poi vincere un concorso in Asl, di cui è stato anche responsabile della Struttura burocratica legale dal 2007. Dal 2011 e per quattro anni è stato direttore amministrativo presso l'Azienda sanitaria locale di Brindisi e all'inizio del 2015 è stato nominato commissario straordinario di quella di Taranto di cui, a marzo dello stesso anno, è diventato direttore generale.
Rossi, la Giunta regionale l'ha nominata commissario della nascente azienda ospedaliera universitaria del Fazzi di Lecce. Quali i primi passi?
«Siamo in attesa della delibera regionale che ufficializzerà entro gennaio del prossimo anno l'inizio di questo nuovo incarico commissariale che porterà alla costituzione della nuova realtà ospedaliera e del Policlinico di Unisalento. Da leccese ne sono orgoglioso. Di fatto la mia sarà un'attività di spin-off che nell'arco di sei mesi dovrà condurre alla creazione di una nuova organizzazione sanitaria autonoma rispetto alla Asl Lecce. E il Dea rientrerà nel piano».
Concretamente quale iter sarà necessario per raggiungere l'autonomia rispetto all'Asl di Lecce (alla cui guida rimane Rodolfo Rollo almeno fino alla scadenza del mandato triennale, prevista per il prossimo autunno)?
«Svolgeremo tutta l'attività amministrativa che porterà allo scorporo del personale, delle attrezzature, degli immobili e della contabilità. Un iter di natura burocratica che avverrà sotto l'egida del dipartimento della promozione della salute della Regione Puglia, a cui spetta fornire gli indirizzi e le tempistiche. È una procedura standard che riguarderà tutte e 4 le nuove aziende ospedaliere».
Cosa cambia tra la gestione di un'azienda sanitaria locale e un'azienda autonoma universitaria?
«Sono due gestioni con una mission ugualmente impegnativa ma completamente diversa. L'azienda sanitaria locale offre solo assistenza, ha forte impatto sul territorio e porta al confronto con le comunità locali e i sindaci. Nell'azienda universitaria invece si mette in sinergia assistenza, didattica e ricerca, e il confronto altrettanto stimolante si sposta al mondo accademico».
Ha già individuato le priorità di mandato?
«Dopo l'insediamento ho intenzione di programmare un incontro con il direttore generale dell'Asl Lecce, Rodolfo Rollo, e con il rettore di Unisalento, Fabio Pollice. La medicina a Lecce era un obiettivo da tanti anni ed ora finalmente è una realtà. L'incarico è ambizioso e molto sfidante. È importante quindi fare il massimo e lavorare in sinergia per realizzare un grande policlinico universitario a Lecce».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA