«C'è un giovane che spaccia», il messaggio arriva tramite Youpol e la polizia arresta un 26enne

«C'è un giovane che spaccia», il messaggio arriva tramite Youpol e la polizia arresta un 26enne
di Valeria BLANCO
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 16:39 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 08:11

Era già ai domiciliari, ma continuava ad esercitare l'attività di spaccio. A segnalarlo, anonimamente, è stato un cittadino o una cittadina che ha utilizzato l'applicazione Youpol della Polizia ed ha consentito agli agenti del commissariato di Nardò di intervenire e di arrestare lo spacciatore.

La segnalazione tramite App

"C'è un giovane agli arresti domiciliari che spaccia la droga e minaccia la gente… fate qualcosa… Intervenite!"

Tutto è iniziato con un messaggio arrivato qualche giorno fa su Youpol, la app della Polizia che consente ai cittadini di inviare segnalazioni anche anonime quando sono testimoni di qualche reato, oppure quando temono che qualche attività illecita si stia verificando davanti ai loro occhi. Essendo ben circostanziato, quel messaggio ha permesso agli agenti del commissariato di Nardò di recarsi a Lequile, nell'appartamento indicato per verificare che realmente stesse accadendo quello che era stato denunciato.

La perquisizione

Una volta entrati nell'appartamento, gli agenti hanno trovato un 26enne, già sottoposto agli arresti domiciliari,  compagnia di una donna estranea al nucleo familiare ma coabitante, la quale era in possesso di circa 90 grammi di marijuana.

E come se questo non bastasse, nel corso della perquisizione gli agenti hanno trovato all’interno della camera dal letto un coltello da cucina con lama affilata della lunghezza di 28 cm, una pistola scacciacani, ma priva del tappo rosso che consente di distinguerla da una pistola vera, già caricata con due cartucce a salve e infine un telefono cellulare. Tutto il materiale rinvenuto è stato sequestrato.

La donna è stata denunciata per il reato di detenzione di sostanza stupefacente, mentre l’uomo, per aver violato le prescrizioni della misura cautelare degli arresti domiciliari, è stato arrestato e condotto presso la Casa Circondariale di Borgo San Nicola a disposizione del magistrato.

Le segnalazioni su Youpol in provincia di Lecce

L'app Youpol è l'app della polizia che consente di inviare messaggi, anche anonimi, per richieste di aiuto, segnalazioni, denunce. Attivata da un paio d'anni, su tutto il territorio nazionale ha avuto un grande riscontro sia per la semplicità dell'utilizzo, sia perché consente all'utente di inviare foto o filmati dei reati a cui assistono, fornendo così anche delle prove agli agenti che verificano e approfondiscono ogni segnalazione.

In provincia di Lecce, da gennaio 2022 ad oggi, sono arrivate tramite Youpol 127 segnalazioni. Di queste, 87 sono state verificate, ma non riguardavano veri e propri reati. Dalla Questura fanno sapere che si segnala di tutto, dall'auto in divieto di sosta fino agli schiamazzi notturni, ma non tutte le segnalazioni poi finiscono con una denuncia o un arresto. Più interessanti i dati che riguardano le restanti 40 segnalazioni: in sette casi, l'utente - presumibilmente un ragazzo o ragazza - si è rivolto alla Polizia per segnalare casi di bullismo. Altre 24 segnalazioni hanno riguardato lo spaccio di droga mentre 9 segnalazioni sono state inoltrate dalla vittima per segnalare violenze domestiche. In questi casi, l'intervento delle Volanti è immediato, mentre in altri casi - come accade nel caso dello spaccio - si avviano delle indagini che poi possono dare o meno risultati. Importante sapere, però, che ogni singola segnalazione viene presa in carico e verificata.

Il furto di energia elettrica

E sempre a Nardò i poliziotti sono intervenuti per sgomberare un immobile abusivamente occupato da due cittadini extracomunitari che al momento delle attività non erano presenti e l’immobile si presentava chiuso a chiave. Nel corso dell’intervento hanno notato che l’appartamento era dotato di contatore Enel non attivo ma che lo stesso era alimentato tramite un allaccio fraudolento all’energia elettrica. Pertanto hanno contattato il fornitore di E-distribuzione che ha inviato sul posto il personale addetto. Constatata la manomissione del contatore tramite un “bypass”, del furto di energia elettrica è stata informata l'autorità giudiziaria.

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