Il fronte del no a Tap è al tavolo in prefettura: «Ma solo se tratta il governo»

Il fronte del no a Tap è al tavolo in prefettura: «Ma solo se tratta il governo»
di Maria Grazia FASIELLO
4 Minuti di Lettura
Martedì 1 Dicembre 2020, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 12:44

La virata del sottosegretario Mario Turco permette al governo di incassare la disponibilità del più battagliero tra i sindaci: Marco Potì si dice pronto a parlare di investimenti. «Turco ci ha sorpresi - ammette il sindaco di Melendugno - ha sottolineato più volte che né i ristori Tap né i risarcimenti erano all'ordine del giorno, ma un piano complessivo per il Salento, a partire dai comuni interessati dall'infrastruttura. Ma, sia chiaro, il nostro unico interlocutore dev'essere il governo, no ai soldi di Tap e Snam». La posizione di Melendugno, comune che ospita l'approdo del gasdotto e il terminale di ricezione del gas, è sempre stata di netta contrarietà a qualsiasi tavolo sulle compensazioni.


Ma per la prima volta c'è un'apertura. «Ho ribadito che finché sono fondi governativi destinati alla cosiddetta vertenza Salento, siamo pronti a sederci al tavolo - spiega Potì - e abbiamo già diverse proposte da avanzare, ma dobbiamo tenere fuori sia Tap che Snam, sia Ilva che Enel, che sono le cause dei nostri mali e non la loro soluzione.

Ben vengano i soldi del Recovery Fund, i soldi dello Stato, i soldi della Regione». Rifiuto categorico invece di fondi privati. «Continuiamo a dire no ai soldi di Tap. Il presidente Giuseppe Conte mi aveva già proposto 30 milioni per Melendugno: erano soldi offerta dalla società privata e ho risposto no, grazie. Dovessero esserci soldi, collaborazioni o tavoli a cui partecipano Tap e Snam, per una questione di coerenza e di rispetto dei cittadini, delle associazioni e anche dei magistrati, il Comune di Melendugno farà un passo indietro».


Dall'incontro di ieri vengono fuori due novità importanti», secondo il sindaco di Lecce Carlo Salvemini: «Il ruolo del governo che diviene unico ed esclusivo interlocutore dei territori sulla vicenda Tap-Snam in ragione dell'interesse strategico nazionale riconosciuto all'opera, e il ruolo di Investitalia come partner di progettazione delle opere di investimento proposte. Il governo intende predisporre un piano di investimenti per i territori interessati, garantito attraverso diverse voci di finanziamento: compensazioni ambientali legate al progetto Tap-Snam; Cis di Lecce e Brindisi; Quadro Comunitario di Sostegno 2021-2027; Next Generation Fund. Si tratta di una cornice di opportunità solida alla quale si affianca Investitalia per garantire ai Comuni risorse finanziarie e tecniche per la progettazione. Una novità strategica, che rimedia ad una delle difficoltà ricorrenti nelle amministrazioni locali, spesso non adeguatamente dotate di personale e mezzi necessari per partecipare tempestivamente ai bandi».


Un cambio di passo, quello del sottosegretario, che non convince del tutto il sindaco del Comune di Castri di Lecce. Andrea De Pascali. «Cautela» è la parola d'ordine. «Turco ha allontanato l'idea delle compensazioni e dei ristori, nonostante fosse all'ordine del giorno della convocazione, anche in virtù delle posizioni dei Comuni, tra cui Castri, che hanno presentato l'esposto contro Tap e dato il via al processo ancora in corso. Ha parlato solo ed esclusivamente di investimenti e ci ha chiesto disponibilità a partecipare ad un tavolo allargato per pianificare opere strutturali e infrastrutturali. Ha tirato in ballo Recovery Fund, Cis, ristori, ma temo possa esserci poca chiarezza in questo e molta confusione. Nel discorso abbastanza velato che il sottosegretario ha posto, non ha detto quale dovrebbe essere il ruolo di Tap e Snam in questo tavolo. Non credo saranno tagliate fuori. La mia posizione è la stessa di Potì, ma cambia su un punto: se domani si dovesse concludere il contenzioso, sia in sede penale sia in sede civile, e dovessero essere stabilite responsabilità e risarcimenti, potremmo tornare a sederci al tavolo anche con le aziende e alzare la posta in gioco».


«Meglio tardi che mai - commenta il sindaco di Trepuzzi Giuseppe Taurino, tra i primi a rilanciare l'idea del dialogo con il governo sulla vertenza Salento - Sono contento che sindaci oggi facciano valere il senso delle istituzioni e decidano di sedersi al tavolo del governo nazionale. Ora è il momento di voltare pagina e lasciare alle spalle le polemiche. È giusto e utile che siano concordati interventi di alto valore strategico per l'intera provincia, di comune accordo anche con i sindaci dell'area del Nord Salento e del Sud brindisino». Tutti i sindaci, con Provincia e Regione, sono chiamati a «individuare insieme gli interventi meritevoli da sottoporre all'attenzione dell'esecutivo nazionale, capaci di elevare gli standard qualitativi della vita dei nostri cittadini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA