I turisti stranieri son tornati: il Salento riparte dal lusso

I turisti stranieri son tornati: il Salento riparte dal lusso
di Rita DE BERNART
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Domenica 20 Giugno 2021, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 08:48

Tornano gli stranieri e il turismo inizia a respirare aria di vera ripartenza. Il Salento si conferma tra le mete preferite di molti turisti che, dopo un anno di stop a causa delle restrizioni e del blocco della mobilità, si riaffacciano in Italia e scelgono il Tacco. Numeri ancora lontani da quelli del 2018 e 2019 che avevano registrato un incremento notevole dei flussi esteri con un trend in forte aumento: gli operatori parlano di un 50% in meno rispetto alle cifre dello stesso periodo, ma la risposta del 2021 è più che positiva. Molto meglio rispetto al 2020.

Il trend

Già da qualche settimana in tanti hanno raggiunto soprattutto le località balneari, altri ne arriveranno da qui ai prossimi mesi. Europei in prevalenza - da Germania, Austria, Svizzera e Francia - e una nuova tendenza che vede in incoming il mercato polacco. Buone soprattutto le aspettative per i mesi di settembre e ottobre, al netto delle variabili ed eventuali nuove limitazioni negli spostamenti (ad oggi imprevedibili).
Nel panorama del comparto turistico ad avere la meglio sono le strutture di target medio-alto che può contare su viaggiatori con capacità di spesa elevata e che anche a giugno e luglio scelgono il Salento prediligendo resort e masserie di lusso lontane dal caos. È il segmento che sembra guidare il ritorno degli stranieri. «Finalmente stanno ritornando i turisti di provenienza internazionale - commenta Massimo Zezza di Masseria Panareo a Otranto - solitamente abbiamo circa un 80% di prenotazioni estere e il 20% di italiani ed iniziamo a lavorare da marzo. Quest’anno abbiamo ricominciato da poco, abbiamo un 60% di stranieri molto contenti di poter tornare. Lo aspettavano e addirittura stanno tornando vecchi clienti che magari, negli ultimi anni, non avevano trovato posto per la grande richiesta. In prevalenza sono europei dai Paesi più vicini all’Italia e iniziamo a vedere anche un buon movimento dalla Polonia. A parte nei periodi di restrizioni non possiamo dire di aver avuto alcun calo, nutriamo buone aspettative anche per la stagione da settembre a novembre».


Ripresa graduale confermata dal direttore del Grand Hotel Costa Brada di Gallipoli. «Per giugno – spiega Anio Iannuzziello - siamo al 15% di stranieri e 85% di italiani, nel 2019 stesso periodo avevamo una percentuale di turismo estero del 25%.

Facendo una media da giugno a ottobre in base alle prenotazioni possiamo dire di attestarci sul 13%. Almeno finora c’è circa un 50% in meno di viaggiatori internazionali, ma la situazione sta migliorando. In compenso abbiamo fatto scoprire il Salento ai pugliesi e agli italiani rimasti in Italia. In particolare, gli stranieri arrivano da Francia, Germania, Belgio, Svizzera, ma ci sono anche polacchi e russi». 

Le prenotazioni


Tante le dinamiche che influenzano le prenotazioni: il turista estero è solito prenotare molto in anticipo, spesso tra gennaio e marzo, anche per sfruttare offerte come il “prenota prima” e altre promozioni legate alla prenotazione anticipata. Le restrizioni e le incertezze riguardanti la mobilità, le possibili quarantene, e il ritardo nell’attivazione del green pass hanno messo un freno. «Abbiamo avuto un calo di presenza estera nei mesi di maggio e giugno – dice Damiano Reale del Vivosa Resort di Ugento, per luglio e agosto inizia ad esserci un po’ più di richiesta così come per il mese di settembre da cui ci aspettiamo molto. C’è da dire, però, che il calo per l’estate è dovuto anche al fatto che mentre gli stranieri hanno temporeggiato nella prenotazione a causa delle incertezze, gli italiani invece hanno prenotato perché c’è voglia di viaggiare e di uscire, anche grazie alle policy di cancellazione più flessibili. E ora che la situazione si sta sbloccando e gli stranieri chiedono non c‘è più posto. Per luglio e agosto abbiamo già chiuso da circa 20 giorni, fermandoci all’80% di occupazione per garantire la sicurezza. Pensiamo che qualcosa in più, se ci saranno i voli e le condizioni per viaggiare, ci sarà a settembre». 
Discreta ripresa anche nel segmento b&b e a Lecce, ad esempio, è facile imbattersi in accenti di diverse nazionalità. Cifre, però, ancora lontane dal periodo pre-Covid in cui a partire da marzo-aprile in città si respirava aria decisamente internazionale. «C’è una timida ripresa - racconta Raffaele Bitetti di Alea, associazione che raggruppa numerose strutture dell’extralberghiero - ma non incisiva come in passato. Iniziano ad arrivare e a prenotare e questo è un segnale importante. Per ora, però, gli stranieri, contrariamente alla loro solita tendenza, sono last minute. Li aspettiamo per settembre e ottobre».

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