I sindaci: «Aspettiamo lunedì» Ma nelle marine è guardia alta

I sindaci: «Aspettiamo lunedì» Ma nelle marine è guardia alta
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Venerdì 12 Marzo 2021, 08:46

L'aumento dei contagi da coronavirus e il rischio assembramenti non risparmiano i Comuni rivieraschi del Salento. Una preoccupazione presente non solo a Lecce ma palesata a più riprese anche dai sindaci delle marine leccesi prese di mira soprattutto nei weekend gialli da flussi considerevoli di turisti e visitatori dai comuni limitrofi. Come quello delle prossime ore. Con un altro temuto assalto nelle marine. Con i sindaci che, però, scelgono di non aggiungere chiusure alle disposizioni già messe in campo dal presidente della Regione, Michele Emiliano.


Gallipoli, ad esempio. Particolare attenzione è sollecitata dal sindaco Stefano Minerva che, dopo aver vietato la sosta in strada e piazzette, e chiuso le scuole sino al 20 marzo per l'esplosione dei casi di contagio in città, ha scritto al ministro della Salute, Roberto Speranza, per rappresentare «la situazione drammatica che si vive in città, chiedendo lo stop agli spostamenti tra comuni per una maggiore tutela sanitaria. In queste ore - ha aggiunto - stiamo facendo il possibile per adottare quante più misure possibili per mettere a freno i contagi. Inoltre, da sabato sarà riattivo il drive-in per lo screening antigenico rapido. Nell'area mercatale della città, anche grazie alla collaborazione della Protezione Civile, i cittadini di Gallipoli potranno sottoporsi al tampone gratuitamente, prenotandosi da oggi, in alcune date prefissate per il mese di marzo».
Un allarme diffuso, dettato anche dalla virulenza delle varianti Covid che in queste ore accomuna, dalla costa ionica a quella adriatica, le marine di Nardò e il litorale di Porto Cesareo e Otranto. Non tutti, però, sono pronti a disporre nuove chiusure come avvenuto nei giorni scorsi a Copertino con l'ordinanza del sindaco Sandrina Schito o in altri centri come Cavallino dove sono stati chiusi i parchi. A Nardò il sindaco Pippi Mellone sceglie di attendere la decisione del governo Draghi: «La Puglia potrebbe molto presto passare in zona arancione e, come ha detto il presidente Emiliano, addirittura in zona rossa in qualche specifico territorio. Nardò ha un numero di contagi in crescita, ma per fortuna non a livelli allarmanti e, comunque, ancora al di sotto della media provinciale».
Mellone, in ogni caso, non si sottrae dal richiamo alla responsabilità verso i cittadini. «A prescindere dal colore, invito ad assumere da subito comportamenti di assoluta prudenza, a cominciare dai rapporti familiari, di uscire solo per ragioni di necessità, rinviando di qualche settimana ogni altra attività superflua. Il fine settimana ribadisce il sindaco - è ancora più pericoloso, ma quello che ho visto negli ultimi weekend di bel tempo non potrà esserci. Dimostriamo maturità per fermare l'onda dei contagi».
Attesa per le scelte sulle zone di rischio operate dal ministero della Salute anche a Porto Cesareo, con il sindaco Silvia Tarantino intenta a ribadire prudenza negli spostamenti soprattutto per i visitatori che arrivano dai paesi limitrofi: «Vedremo cosa deciderà il governo centrale. Da parte nostra provvederemo ai necessari controlli in centro e sul litorale per dissuadere dagli assembramenti, auspicando nella collaborazione di esercenti e proprietari dei lidi».
Prudenza rimarcata anche sull'altro versante rivierasco dal sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi. «Aggiungere una ordinanza non è necessario, visto che la Regione Puglia ha già stabilito che gli spazi di aggregazione sono chiusi - spiega il primo cittadino - e, del resto, se è vietato stazionare presso le piazze e il lungomare non c'è la necessità di aggiungere ulteriori restrizioni. Bisogna usare prudenza in questo momento particolare e preservare luoghi, come Otranto, che sono quasi privi di contagi e presentano numeri ancora non preoccupanti. Bisogna continuare su questa linea e tenere alta la guardia».
Ma c'è anche un'altra curiosità. Lo stop al volantinaggio che arriva dal Comune di Sannicola: il sindaco Cosimo Piccione firma un ordinanza che vieta di effettuare, nel territorio comunale, la distribuzione di dépliant commerciali porta a porta: «Necessario adottare ulteriori misure a scopo precauzionale ed atte a ridurre i rischi per la salute pubblica, e, fra queste la distribuzione porta a porta di dépliant». Meglio non rischiare troppo.
A.Taf.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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