I giudici: il porto turistico di Otranto va smontato. Il sindaco: «Ma come si fa?»

Il porto turistico di Otranto
Il porto turistico di Otranto
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Mercoledì 7 Marzo 2018, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 19:24
Il porto turistico di Otranto dovrà essere smontato. Lo ha deciso ieri il Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso proposto dal ministero dei Beni e culturali e dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio contro il Comune di Otranto per lo smontaggio invernale del porto turistico, realizzato dal Comune grazie ad un finanziamento regionale e comunitario che fornisce ospitalità a 260 posti barca con pontili attrezzati dei servizi necessari. Esprime perplessità il sindaco Pierpaolo Cariddi: «Ognuno continua ad operare per compartimenti stagni e solo a noi sindaci viene affidato il compito di comporre tutti gli interessi collettivi. Come si fa a smontare un porto? Stiamo parlando di 42 elementi lunghi 12 metri, larghi tre, che, posti a terra, definiscono un ingombro equivalente ad un palazzo di 400 mq, per una altezza di 9 m, come quella di un edificio a tre piani. Si tenga presente che tutte le reti dei servizi (acqua, energia elettrica e antincendio), dopo lo smontaggio non saranno più utilizzabili e dovranno essere sostituite e smaltite ogni anno».
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