Il sacerdote e la controfesta di Halloween: «Vestitevi da santi»

Il sacerdote e la controfesta di Halloween: «Vestitevi da santi»
di Fabiana PACELLA
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Venerdì 30 Ottobre 2015, 23:02 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 09:43
Halloween o Ognissanti? Diavolo o acqua benedetta? La scelta non è poi così semplice se la festa anglosassone di origine celtica che porta in strada fantasmini e zucche animate, diventa oggetto di discussione a suon di volantini, animando un singolare confronto sulle pagine dei social network.



Succede a Porto Cesareo, in provincia di Lecce, dove due differenti feste (una organizzata da una ludoteca e l’altra dalla parrocchia) previste per oggi tracciano netto il divario tra la tradizione cristiana e l’appuntamento col regno dell’aldilà di importazione straniera che, pur non appartenendo alla nostra cultura, è entrato a tutti gli effetti nel novero delle date in cui ritrovarsi e divertirsi. Almeno per chi, di Halloween, sposa il lato commerciale e godereccio del “trick-or-treat”, il dolcetto-scherzetto divenuto simpatico refrain legato, ma con leggerezza, al mondo della morte e dell’occulto.



Altro che leggerezza, però. Per qualcuno, il ritrovo in maschera con abiti a tema che ricordano spiriti, mostriciattoli ed esseri dell’aldilà, è un vero e proprio inno a Satana. Vade retro, allora, come recita un secondo volantino, diffuso cinque giorni fa nei pressi degli istituti scolastici di Porto Cesareo “da don Antonio e padre Terence”, spiega la mamma di un’alunna che frequenta la quinta elementare. Il prete è don Antonio Bottazzo, giovane parroco di

Porto Cesareo.



Nel foglietto, dopo una nota che riporta l’interpretazione della festa anglosassone secondo l’esorcista della Santa Sede, padre Gabriele Amorth, che la definisce “un Osanna al diavolo”, ecco la nota scritta a mano con cui parte la “controffensiva” al popolo degli scomunicati.



“Carissimi – recita la nota a penna a piè di foglio -, la nostra controffensiva sarà quella di partecipare, sabato 31, alla santa messa di tutti i Santi (ore 15). Subito dopo tutti noi vestiti da Santi, ci intratterremo nei locali della parrocchia con canti e giochi. Concluderemo in piazza Risorgimento per adorare Gesù”.



Nell’invito ad andare in chiesa, si comprende a chiare lettere la volontà di dare comunque ai più piccoli un momento di gioco e divertimento in maschera, scongiurando però derive pericolose. Secondo padre Amorth “Halloween è una sorta di seduta spiritica, presentata sotto forma di gioco. L’astuzia del demonio sta proprio qui. In molte città italiane sono state organizzate le feste della luce, una vera e propria controffensiva ai festeggiamenti delle tenebre”.



Va da sé che l’altro appuntamento a suon di zucche e spiritelli, che comunque si terrà alle 18 in una ludoteca del paese, non aveva lo scopo né di allontanare dalla chiesa né di inneggiare al satanasso, ma piuttosto di unire i più piccoli attorno alle componenti più divertenti e curiose di Halloween.



«Mia figlia è tornata a casa col volantino sulla festa in chiesa – aggiunge la giovane mamma -, ognuno si regolerà su dove mandare i propri figli, ma sono certa che entrambi i ritrovi siano organizzati senza volontà di alimentare polemiche né diffondere messaggi negativi». E infatti sulle pagine di Facebook, i due inviti fanno in fondo sorridere.



«Halloween è un osanna al diavolo, è l’avviso nel diario di mia figlia – scrive un padre -, prima elementare. Ma stanno bene?». E a sorridere, di seguito, non sono i soliti emoticon reperibili sulle tastiere degli smartphones, ma delle simpatiche zucche arancioni. «Gente che sta male», gli fa eco Elisabetta. «Come sono vestiti i santi ?», sottolinea un altro papà.

Ma ciò che spiega gli umori, più divertiti che piccati, sono le zucche. Demoniache o no, di post in post, se la ridono di brutto.