L'intervista/Paolo Foresio: «Gli obiettivi? Fare ordine e tutelare i più piccoli»

L'intervista/Paolo Foresio: «Gli obiettivi? Fare ordine e tutelare i più piccoli»
di M.But
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Domenica 20 Febbraio 2022, 12:30 - Ultimo aggiornamento: 12:31

«Il piano per il commercio della città di Lecce è a buon punto ma non ancora finito in tutte le sue sezioni. La bozza, su cui stiamo lavorando con i consulenti dei Cat di Confcommercio e Confesercenti, sarà oggetto di un incontro con l'assessorato all'Urbanistica in modo tale da essere in linea con il redigendo Pug. Non appena avremo il testo definitivo condiviso, inizieremo l'iter di approvazione con i passaggi prima in commissione Attività Produttive e poi in Consiglio Comunale entro la fine di aprile». A parlare è l'assessore alle attività produttive Paolo Foresio.
Assessore, cosa emerge mappa del commercio sul territorio cittadino e nelle marine?
«Dall'analisi di contesto emergono dati che sono fisiologici e sovrapponibili ai dati nazionali su come è cambiato il commercio negli ultimi anni. In alcune aree della città c'è un ricambio di tipologie di attività dovuto a diversi fattori: da una parte, il ricambio generazionale, dall'altra i canoni degli affitti che sono aumentati. I numeri che più balzano all'occhio sono quelli del centro storico e di Piazza Mazzini che trascinano commercialmente la città con il maggior numero di insegne accese. Di 1992 esercizi di vicinato, che sarebbero i classici negozi, 644 sono in zona Mazzini e 378 nel centro storico. Lo studio, redatto e aggiornato con i numeri post pandemia, ci consegna ulteriori dati sulle aree in crescita: fra tutte quelle di San Pio e zona Partigiani-via Aldo Moro».
Qual è la novità più importante?
«La Bolkestein, il decreto Bersani e il decreto Salva Italia di Monti, fino agli ultimi decreti Madia del 2016, hanno posto l'obiettivo di evitare qualsiasi limitazione numerica alle attività commerciali, salvo che ci sia un interesse generale di salvaguardia di alcune aree della città. Questo interesse per noi sussiste nel centro storico e ci ha portati, così come fatto anche altrove prima, alla decisione di sospendere per due anni il rilascio di nuove autorizzazioni per la somministrazione di alimenti e bevande e distributori automatici. È una scelta necessaria per favorire la diversificazione commerciale, abbiamo bisogno di più esercizi di vicinato a beneficio di residenti e di un centro storico vivo non solo di sera».
Un piano del commercio che ha come traguardo quello di rispettare in modo ferreo quelle che sono le indicazioni che arrivano in tal senso dall'Europa e non solo.
«Innanzitutto rimettere ordine nel settore, in linea con le norme europee, nazionali e regionali. Poi, che ci siano regole chiare e facilmente applicabili per gli imprenditori. L'indirizzo generale politico dell'Amministrazione è tutelare e incentivare i piccoli, fermo restando che i grossi brand non devono essere visti come nemici del piccolo commercio. È provato, infatti, dati alla mano, che molto spesso, lì dove arriva un grande brand, funge da attrattore e sviluppa intorno a sé una rete commerciale di piccole attività. La nostra scelta sulle medie strutture è quella di non produrre ulteriore consumo di suolo ma di rigenerare immobili esistenti».
Un altro obiettivo è contrastare la fuga degli acquirenti verso i grossi centri commerciali?
«Quando si parla del commercio a Lecce, non si può oggi non tener conto di quello che si è sviluppato nel corso degli anni nei comuni immediatamente intorno alla città anche per una assente o, in alcuni casi, errata programmazione, consentendo, ad esempio, a due grandi parchi commerciali di sorgere nei territori di Surbo e Cavallino a ridosso del nostro confine amministrativo, con le conseguenze che in tanti lamentano, e gestendo in maniera discutibile ed estemporanea troppi permessi per le medie strutture di vendita. La nostra amministrazione intende, invece, valorizzare a pieno la funzione che il commercio assume in termini di rigenerazione dei quartieri, di sicurezza, di generatore di relazioni tra i cittadini. In questo senso si muove il documento strategico del commercio come risulterà chiaro quando lo presenteremo in ogni sua parte».

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