Troppi fascicoli, a Lecce arrivano sette nuovi magistrati

Troppi fascicoli, a Lecce arrivano sette nuovi magistrati
di Roberta GRASSI
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Giovedì 17 Settembre 2020, 09:54
Arrivano rinforzi: a Lecce arrivano 7 nuovi magistrati. E altri 8 sono stati assegnati a Brindisi e Taranto: in tutto 15 in più che rispetto ai 252 già operativi, distribuiti a seconda delle necessità valutate nel corso di una lunga interlocuzione tra Csm e ministero della Giustizia.

È l'effetto dell'estensione delle piante organiche del personale di magistratura di merito deciso a livello centrale, con un decreto firmato dal Guardasigilli, Alfonso Bonafede.
Sono 600 toghe in tutto il Paese: 70 sono state già assegnate alla Corte di cassazione. Delle 530 destinate agli uffici di merito, ne verranno distribuite complessivamente 422. Le altre 108 saranno utilizzate per formare una task force flessibile: un contingente di magistrati da assegnare per situazioni straordinarie come calamità naturali e interventi improvvisi.

Tornando al distretto di Lecce: tre magistrati andranno alla Corte d'Appello salentina, due alla sezione distaccata di Corte d'Appello di Taranto. Uno per ogni ufficio di sorveglianza di Lecce e Taranto, uno al Tribunale di Brindisi, tre al Tribunale di Lecce (il Csm ne aveva chiesti 5), altrettanti al Tribunale di Taranto.
A dispetto delle istanze, non ci saranno innesti in procura, nel capoluogo salentino. Ma invece arriverà un nuovo pm a Taranto.

Non per tutte le istanze c'è stato accordo tra Csm e ministero.
È stato infatti deciso di aumentare la quota per la Corte d'Appello di Lecce perché il numero di iscrizioni di fascicoli pro capite (222) e il numero di pendenti su organico (457) sono superiori al dato medio nazionale. Per altro, il rafforzamento delle Corti d'Appello costituisce, viene precisato nella relazione tecnica, uno degli obiettivi primari del progetto di rideterminazione delle piante organiche.
Al Tribunale di Lecce, invece, non sono stati concessi bonus oltre all'incremento di tre unità già previsto. A quanto risulta, infatti, migliorate le criticità emerse in passato sulla lunghezza e quantità delle controversie in rapporto con la forza lavoro disponibile.
Ci sono ragioni precise anche per quel che concerne la scelta di premiare la procura di Taranto e non quella salentina.

Dal punto di vista requirente, gli uffici ionici hanno più necessità in ragione dell'elevata criticità del territorio, gravato da una persistente crisi occupazionale che favorisce, tanto nell'area cittadina, così come nelle aree provinciali, l'infiltrazione del tessuto economico e sociale da parte delle organizzazioni criminali, particolarmente attive, nonostante i risultati conseguiti a livello investigativo e giudiziario, nei settori del narcotraffico e dell'usura.
In tutta Italia, l'intervento di ampliamento delle piante organiche degli uffici di merito che costituiscono il fulcro del decreto e la scommessa per vincere la lotta ai fascicoli lumaca prevede: 245 unità per Tribunali e Procure, 129 per le Corti d'Appello e Procure generali, 25 per i Tribunali e Procure dei Minori, 21 per la Sorveglianza e 2 per la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

Per realizzare la ripartizione tra i vari uffici e i diversi territori, sono stati seguiti indicatori quantitativi (organici, carichi pendenti, durata dei procedimenti) e criteri di natura qualitativa come l'indice di criminalità organizzata e la concentrazione delle imprese. Il progetto di riorganizzazione voluto da Bonafede ha assegnato particolare attenzione al secondo grado, alle sedi distrettuali e metropolitane e agli uffici minorili e di sorveglianza (che per la prima volta beneficiano di un incremento così consistente). La nuova geografia delle forze in campo prevede un incremento di 30 magistrati nel distretto giudiziario di Firenze, 7 in quello di Genova, 37 in quello di Milano, 33 a Napoli, 9 a Palermo, 54 a Roma, 13 a Torino.
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