Giudice arrestato, nell'inchiesta anche l'acquisto di Rolex con brillanti da 20mila euro

Un acquisto avvenuto in circostanze particolarmente torbide, per gli inquirenti

Rolex con brillanti da 20mila euro: il presunto regalo al giudice
Rolex con brillanti da 20mila euro: il presunto regalo al giudice
di Roberta GRASSI
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Martedì 30 Maggio 2023, 19:32 - Ultimo aggiornamento: 31 Maggio, 08:43

«Questi vogliono soldi, sono sempre alla ricerca di soldi». La frase è attribuita al commercialista Massimo Bellantone che così avrebbe parlato del magistrato Pietro Errede e dell’avvocato Alberto Russi. È stata riferita ai magistrati da Giancarlo Mazzotta, nel capitolo dedicato all’acquisto di un Rolex Daytona, destinato secondo l’accusa al giudice Errede.

L'acquisto del Rolex

Un acquisto avvenuto in circostanze particolarmente torbide, per gli inquirenti, che sostengono che il compagno del magistrato, Alberto Russi, avrebbe sì costretto l’imprenditore ed ex sindaco di Carmiano a rimborsarglielo, intascando 20mila euro (o comunque una parte dei soldi), ma senza nulla riferire a Errede.

In questo caso si parla di un’amministrazione giudiziaria legata a una misura di prevenzione sulle società dei Mazzotta: giudice Errede. Mazzotta, che nel tempo ha potuto dimostrare l’assenza di qualsiasi contatto “pericoloso” tra aziende e mafia, ha riferito ai pm di essere stato avvicinato dall’avvocato Alberto Russi, convivente del giudice Pietro Errede. E di aver ricevuto come consiglio quello di rivolgersi a professionisti qualificati. Di aver scelto, quindi, Bellantone. «Mi disse che per il momento volevano un rarissimo Rolex Daytona. Mi disse che questa era loro abitudine». Si tratta di un resoconto che pm e gip hanno valutato coerente, in virtù del fatto che effettivamente il Rolex fu acquistato da un gioiellere di Matera. «Il Mazzotta spiega che gli sarebbe stato chiesto di intestarselo, per poi darlo a Errede. Ma ci sarebbe stato un rifiuto. «Dopo qualche giorno di trattativa - dice - mi fu comunicato che il Rolex se lo sarebbe intestato direttamente Errede che avrebbe anche provveduto a pagare ufficialmente lui l’orologio salvo che io avessi dovuto dargli in nero i contanti». La consegna dei 20mila euro, a parere degli inquirenti, avviene davvero.

L'audio

Mazzotta ha consegnato agli investigatori una registrazione audio: «I contanti erano quattro mazzette ciascuna da 5mila euro, tutti in banconote da 50 euro». Per i pm e per i militari della guardia di finanza, «i soldi furono consegnati a Bellantone». E l’orologio fu comprato da Errede. Al ritiro, il compagno avrebbe commentato: «Beh ora mi posso tenere il Cartier?». Alla fine spiegano gli inquirenti, «I 20mila euro in contanti, consegnati dai Mazzotta nelle mani di Bellantone, sono stati consegnati in tutto ma più probabilmente in parte a Russi. Non vi è alcuna prova che i 20mila euro in contanti siano poi finiti nella disponibilità di Errede».

«Anche qui – rilevano i magistrati – l’atteggiamento del Russi è particolarmente ambiguo e sintomatico del suo doppio gioco: se fosse stato, pur nel contesto di una vita caratterizzata da non poca spregiudicatezza condivisa con Errede, un leale compagno del giudice gli avrebbe subito detto che era stato proprio lui a indirizzare, in coincidenza con la vicenda dell’acquisto del Rolex, i Mazzotta da Bellantone». «Invece tace - concludono - comportamento sintomatico del fatto che slealmente aveva ordito il progetto estorsivo in combutta con Bellantone, agendo all’insaputa di Errede».

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