Assalto al gazebo della Lega: la Digos identifica otto persone. Solidarietà di Salvini alla ragazza ferita

Assalto al gazebo della Lega: la Digos identifica otto persone. Solidarietà di Salvini alla ragazza ferita
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Domenica 19 Maggio 2019, 15:13 - Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 11:18

Irrompe la violenza nella campagna elettorale. A Lecce ieri mattina un gruppo di otto-dieci ragazzi ritenuti appartenenti all'area anarchico-insurrezionalista, ha buttato giù un gazebo della Lega appena montato nella centralissima piazza Sant'Oronzo. Colpita con un pugno sull'occhio sinistro una ragazza di 17 anni, figlia di un simpatizzante del movimento politico facente capo al ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini.

Il leader che sarà a Lecce domani per sostenere le 13 liste della coalizione del centrodestra nel voto di domenica per la scelta del sindaco e per il rinnovo del Consiglio comunale, in concomitanza con le elezioni europee. Il ministro accolto in alcune città d'Italia con le lenzuola di protesta appese ai balconi. Annunciate anche a Lecce.
Una manifestazione anche questa del pensiero politico. Cosa diversa dallo sfasciare un gazebo e picchiare una ragazza. Tutti identificati gli aggressori: volti e nomi noti per i poliziotti della Digos. Acquisite le immagini degli impianti di videosorveglianza che serviranno a stabilire chi e per quali reati denunciare.

 

Una spedizione arrivata da uno dei vicoli che affaccia sulla piazza, vicolo Dei Fedele, quella di ieri mattina verso le undici e mezzo. Ed ha segnato l'ultima domenica che precede il voto, in una giornata dal meteo ancora incerto che ha fatto riversare migliaia di persone a passeggiare in centro e per la piazza: se fino ad adesso la campagna elettorale a Lecce aveva fatto sì registrare toni accesi ma sempre contenuti nell'alveo della dialettica, l'assalto al gazebo della Lega è stato visto come un tentativo di reprimere una libera manifestazione del pensiero politico.

«Andate via da qui, fascisti di m....», «per il vostro Salvini restiamo i terroni». «È meglio che martedì non si presenti». Insulti e minacce in dialetto urlati a pochi centimetri dai volti dei sei attivisti della Lega. E mentre altri hanno preso a calci, strattoni e spintoni il gazebo fino a farlo crollare.
Chi ha assistito a questa aggressione, come anche chi l'ha dovuta subire, si è fatto l'idea che fosse stata preparata a tavolino: dritti verso l'obiettivo quelle otto-dieci persone, fra le quali due ragazze. Rapidi nel colpire, nel fare male, nel distruggere e nel fuggire. L'obiettivo poteva essere colpito solo ieri, ultima domenica di campagna elettorale: quel gazebo non sarebbe più apparso in piazza Sant'Oronzo. E soprattutto a due giorni dall'arrivo del leader leghista, quando la città sarà blindata. Il movimento anarco-insurrezionalista salentino conosce ormai a menadito cosa vuole dire manifestare con i suoi metodi più aggressivi e violenti quando deve tenere conto di un servizio di ordine pubblico particolarmente restrittivo.

Dalle parole sono passati all'aggressione fisica. Ed anche alla tentata rapina: in quel rapido ambaradan è finita a terra una bandiera della Lega. Quella ragazza di 17 anni a passeggio con il padre simpatizzante per la Lega, ha ritenuto che fosse educato raccogliere la bandiera. E certamente non si aspettava una reazione così veemente. Così violenta: si è trovata a tu per tu con un uomo che ha cercato di strappargliela dalle mani. E non gliel'ha data vinta. Ha stretto forte, ha resistito. Fino a irritare una delle due donne degli anarco-insurrezionalisti: prima l'ha afferrata e tirata per i capelli, poi le ha sferrato un pugno fra lo zigomo e l'occhio sinistro. Davanti a decine di passanti paralizzati dalla paura.

Poi la fuga. Dalla stesso vico da dove era comparso quel gruppo di ragazzi dall'apparenza innocua. Sono arrivate le pattuglie delle Volanti e della Digos, la ragazza è stata accompagnata all'ospedale Vito Fazzi dove le è stata riscontrata una lesione al viso guaribile in otto giorni.

Ha presentato denuncia in Questura, la ragazza.
Ed anche gli attivisti della Lega dando via all'inchiesta per lesioni e per danneggiamento. Si indaga anche per tentata rapina, per quei frangenti in cui un uomo ed una donna hanno tentato di strappare la bandiera della Lega dalle mani della ragazza. Stabiliranno il procuratore Leonardo Leone de Castris ed il sostituto di turno Donatina Buffelli se ci siano o meno gli estremi per una misura cautelare. 

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