Gasdotto, torna la tensione: espianto degli ulivi tra le proteste

Gasdotto, torna la tensione: espianto degli ulivi tra le proteste
di Nicola QUARANTA
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Martedì 21 Marzo 2017, 10:59 - Ultimo aggiornamento: 11:00
Alta tensione attorno al cantiere Tap, dove all’alba di ieri sono riprese le operazioni di eradicazione degli oltre 200 ulivi che si trovano in località San Basilio, a San Foca, marina di Melendugno, lungo il tracciato dove dovrebbe sorgere la condotta a terra del gasdotto Tap per “l’allaccio” alla rete nazionale. Un gruppo di una decina di persone ha bloccato la strada di accesso e uscita al cantiere Tap, impedendo per qualche minuto il transito ai camion su cui erano stati caricati gli ulivi espiantati, vale a dire le piante, eradicate con la zolla che preserva le radici, destinate ad essere spostate in una zona di stoccaggio del cantiere, in attesa del reimpianto. Una trentina finora gli arbusti spiantanti sono già stati reimpiantati in località «Masseria del capitano». Interventi, quelli eseguiti sulla scorta del cronoprogramma Tap, attorno ai quali non si placano né le proteste né le frizioni con gli enti locali. La giornata di ieri ne è stata l’ennesima prova, con gli agenti della Digos impegnati a contenere la rabbia del presidio “No Tap”. Alcuni dei manifestanti - che secondo gli investigatori farebbero parte di gruppi anarchici che sostengono la protesta dei “No Tap” - sono stati allontanati dalla polizia, dove aver tentato a più riprese di impedire il passaggio dei camion. A metà mattinata, dopo che l’ultimo mezzo col carico di ulivi ha lasciato la zona, il cancello d’ingresso al cantiere è stato chiuso e l’attività sospesa, per scoraggiare ulteriori manifestazioni di protesta e rasserenare il clima. Non prima che i vigili urbani di Melendugno avessero notificato ai responsabili del cantiere una seconda diffida dal proseguire i lavori motivata dall’assenza, a loro dire, delle previste autorizzazioni. Diffida accompagnata anche da un nuovo appello, stavolta corale, rivolto al prefetto dai sindaci salentini di Melendugno, Vernole, Calimera, Castri, Caprarica, Martano, Carpignano, Zollino, Cannole, Bagnolo, Cursi, Palmariggi, Ortelle, Poggiardo, Tricase, affinché, scrivono, si adoperi “per evitare un inutile sacrificio agli ulivi di San Foca”.
A supporto l’assessore regionale all’Ambiente, Domenico Santorsola: «Percepiamo una voglia di accelerare sulla tabella di marcia da parte di Tap che stride con la più volte dichiarata intenzione di non aggredire il territorio. Devo dire che, su questa via, l’azienda è stata più volte supportata anche dai governi nazionali succedutisi nel tempo: ultimo caso in ordine di tempo la dichiarazione di ottemperanza alle prescrizioni che riguardano proprio lo spostamento degli ulivi su cui la Regione Puglia era chiamata a vigilare e su cui, dinanzi alle nostre perplessità sulle attività svolte dal proponente, il Ministero ha ritenuto di dichiarare il via libera». Lo stesso Santorsola aggiunge: «Nei momenti in cui la Regione, unitamente alle istituzioni locali e ai cittadini, cercava di riportare il progetto su un binario di maggiore sostenibilità - prosegue Santorsola - puntualmente tempi e spazi di discussione si sono contratti per giungere al fatto compiuto. Oggi la Puglia intera grida contro l’eradicazione degli ulivi che si trovano nell’area interessata dai lavori tra cui, vale la pena ricordarlo, 16 piante monumentali tutelate da una legge regionale e per i quali Tap non ha ancora un parere della commissione regionale competente, poiché chiesto tardivamente».
Da parte sua, la società che si sta occupando dei lavori per l’approdo sulla costa di Melendugno dell’infrastruttura che dovrà trasportare in Italia, e quindi in Europa, gas naturale proveniente dall’Azerbaijan va avanti, anche ieri ha replicato punto per punto, tornando a evidenziare che dalle note del Dipartimento Qualità urbana, Ecologia e Paesaggio della Regione «si evince chiaramente che l’atto dirigenziale del Servizio Provinciale Agricoltura sulla base del quale sono iniziati i lavori di spostamento dei 211 alberi di ulivo non monumentali e sono stati distrutti i 4 alberi risultati positivi alla presenza di Xylella, è pienamente in vigore.
“L’atto odierno”, precisa Tap, rispondendo alla nuova diffida del Comune di Melendugno, non contiene significativi elementi nuovi rispetto alle precedenti comunicazioni”.
Tap, dunque, proseguirà le attività di eradicazione degli ulivi a San Foca di Melendugno anche nei prossimi giorni. «Da tutto il quadro normativo e autorizzativo ormai delineato e trasparente è evidente - scrive ancora Tap in risposta alla diffida - come non vi sia la volontà di danneggiare alcunché, tantomeno gli ulivi che dovranno essere reimpiantati nello stesso sito senza alcun danno all’ambiente. Le operazioni in sito si svolgono avendo prioritariamente in considerazione la salute delle piante di ulivo, nel pieno rispetto delle disposizioni fitosanitarie e di buona pratica agricola; e non sussiste alcun grave danno ambientale arrecato alle medesime». E aggiunge: “Per quanto riguarda le attività relativa alla costruzione del microtunnel, si ricorda che sono attività relative esclusivamente alle fasi successive all’attuale fase 0, la cui approvazione sarà distinta e separata, nonché necessariamente successiva”.
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