Gambero Rosso fa scuola nelle cucine del Convitto: accordo tra Provincia e Città del Gusto dopo lo “sfratto” dall’ex Ufficio Anagrafe

Gambero Rosso fa scuola nelle cucine del Convitto: accordo tra Provincia e Città del Gusto dopo lo “sfratto” dall’ex Ufficio Anagrafe
di Leda CESARI
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Sabato 20 Agosto 2022, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:17

La Città del Gusto di Lecce non lascia, anzi raddoppia. Dopo lo “sfratto” ad opera del Comune di tutti gli inquilini che avevano ottenuto negli anni di sistemarsi presso il vecchio ufficio dell’Anagrafe di piazzetta Panzera, nel centro storico di Lecce, la scuola di cucina del Gambero rosso troverà piena accoglienza al primo piano del Convitto Palmieri, dove potrà contare su una sede decisamente più ampia e confortevole di quella - condivisa con il Distretto Agroalimentare di qualità Jonico-Salentino e con l’Associazione Italiana Sommelier di Lecce - occupata fino a febbraio 2022.

L'apertura della scuola

La nuova Academy aprirà i battenti presumibilmente in autunno e vedrà un’articolazione in grande stile dell’offerta culturale e formativa del Gambero rosso, come recita la delibera che lo scorso 18 agosto ha dato il via al partenariato pubblico-privato che apre la strada alla collaborazione tra Provincia e Città del Gusto: “Attività formative, laboratoriali e di conoscenza del settore enogastronomico, con particolare riferimento alle produzioni agroalimentari d’eccellenza e sostenibili del territorio, tra cui corsi di formazione professionale, corsi per appassionati, degustazioni, press events, alta formazione sul management del turismo enogastronomico, incontri di approfondimento su arte, letteratura, storia ed enogastronomia, workshop tematici tra cui quelli dedicati allo spreco alimentare”, recita la delibera in questione.

E non solo: presso la Gambero Rosso Academy, considerato anche il pregio architettonico dell’immobile, verranno realizzate molte delle produzioni televisive dell’omonimo canale Sky e dalla web tv di riferimento.

Più che soddisfatto Luigi Salerno, amministratore delegato del Gambero Rosso, in Puglia in questi giorni: «Siamo a Lecce da parecchi anni, e ringraziamo la Provincia per questi spazi che ci consentiranno di rafforzare la nostra presenza, perché più idonei al nostro lavoro di comunicazione e formazione.

E siamo davvero contenti di questo, perché la Puglia è una delle regioni italiane più avanti nella promozione dei prodotti enogastronomici di qualità: il turismo se n’è già accorto da tempo». Entusiasta anche Fiorella Perrone, responsabile leccese della scuola, aperta dal 2016: «La nuova sede sarà diversa da quella precedente perché avrà tutte le caratteristiche di una struttura altamente professionale, dalla cucina vera e propria agli spogliatoi interni: elementi che in piazzetta Panzera mancavano per ragioni di spazio. Siamo quasi pronti all’apertura, dobbiamo solo arredare le sale e poi si parte con tanta formazione e tanti eventi importanti, non solo enogastronomici». 

La formazione


Il piano proposto dalla Città del Gusto alla Provincia, cui dopo il passaggio delle biblioteche e dei musei alla Regione è rimasta comunque l’esclusiva competenza della caffetteria di pertinenza della Biblioteca Bernardini (ex Scarambone), del bar e ristorante con annesso giardino prospicienti il chiostro cinquecentesco (Convitto piano terra) e della scuola di cucina (Convitto piano primo) - che possono appunto essere dati in concessione - prevede infatti che la Città del Gusto metta in atto attività preordinate a formare “professionisti della ristorazione, della comunicazione enogastronomica e della managerialità nel settore agroalimentare e dell’accoglienza, diffondere la cultura del cibo tra gli appassionati, promuovere e valorizzare il territorio attraverso la selezione e comunicazione dei suoi prodotti agroalimentari d’eccellenza e di incentivare il turismo gastronomico sostenibile. 


«Ospitare all’interno di un gioiello di tale prestigio la scuola di cucina di Gambero Rosso già a partire dal prossimo autunno conferma l’intenzione della Provincia di non limitarsi a esercitare le funzioni così come previste dalla Delrio - sottolinea il presidente, Stefano Minerva - ma declinandole a vantaggio e a servizio del territorio anche attraverso attività sociali e culturali di assoluto prestigio. L’idea che abbiamo portato avanti sin dal primo giorno di lavoro a Palazzo dei Celestini è quella di una Provincia che è casa dei Comuni ma anche e soprattutto Casa comune». Soddisfatto dell’accordo raggiunto anche il consigliere delegato, Antonio De Matteis: «L’obiettivo è quello di garantire alla città l’utilizzo di questi contenitori culturali. Gioielli belli ma non vuoti e al servizio della città. E in questo caso restituiamo un bene alla comunità accogliendo una proposta di altissimo livello che potrà garantire un ritorno di immagine di assoluto rilievo. La Provincia ha un patrimonio di beni importante, è vero. Ma è altrettanto pregevole il patrimonio umano sul quale può contare. E a questo proposito mi sento di ringraziare il dirigente Dario Corsini, la responsabile Sbn Valeria Dell’Anna e l’ingegnere Franco Negro».

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