Controlli nei locali, i vigili senza mascherina: «Litigano e urlano davanti ai turisti, una vergogna»

Controlli nei locali, i vigili senza mascherina: «Litigano e urlano davanti ai turisti, una vergogna»
di Antonella MARGARITO
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Mercoledì 17 Giugno 2020, 08:06 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 09:47

Al di là di dove sia la ragione, di certo è stata tutta la città di Gallipoli a fare una figuraccia davanti ai turisti. Con i vigili, molti dei quali senza mascherina, che hanno fatto irruzione tra i tavolini e con il comandare della Polizia Municipale, anche lui senza mascherina, che litigava e si spintonava con il proprietario del locale. «Ci saremmo attesi un comportamento diverso da parte delle istituzioni atte al controllo. Soprattutto in un momento particolare come questo, che richiede buon senso, comprensione e sostegno, da parte di tutti, nei confronti di tutti. Come una comunità unità e decisa a superare insieme questo periodo difficile».

Le parole, in difesa della categoria, sono del presidente dell'associazione commercianti Matteo Spada e arrivano, appunto, all'indomani del sequestro di tavoli, sedie, fioriere e separé avvenuto lunedì e che ha riguardato lo Scoglie delle sirene, di proprietà di Cosimo Tricarico. Un sequestro che è avvenuto anche in modo abbastanza forte, scene che hanno turbato non poco i turisti presenti.



«Mi chiedo perché tanto accanimento», dice un turista di Lecco, infastidito anche dal fatto che i vigili circolassero tra i tavoli senza la mascherina. Qualcuno, comandante dei vigili compreso, come documentato da alcune foto e anche da un filmato, aveva la mascherina in mano, mascherina che non è stata indossata nemmeno nel momento in cui c'è stato una sorta di corpo a corpo tra il figlio del titolare, che lavora nel ristorante, e lo stesso comandante Antonio Morelli che intimava al giovane, cercando di allontanarlo con le mani, di non toccare gli arredi che dovevano essere oggetto di sequestro.

«Non mi metta le mani addosso», continuava a dire il giovane, destinatario poi di una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale. Insomma una vicenda dalle tante sfaccettature. Da un lato il sequestro per difformità rispetto all'autorizzazione ma il titolare aveva presentato richiesta al Comune e non ricevendo alcuna risposta aveva dato per assodato il silenzio-assenso; dall'altro, secondo l'assessore alla polizia locale Paola Scialpi, il fatto che il titolare non avrebbe lasciato lo spazio per il passaggio dei pedoni. Ma anche questo un fatto da verificare dal momento che piuttosto che laterale, lo spazio era stato lasciato al centro, come si nota anche dai filmati, in base alla discrezionalità concessa dal sindaco Stefano Minerva («il passaggio dei pedoni può essere disposto a discrezione del commerciante»).



«Probabilmente l'accaduto è scaturito da un difetto di comunicazione sottolinea Spada - che ci auguriamo venga in futuro superato. Si sarebbe potuto procedere in mille modi diversi, ottenendo un risultato sicuramente più soddisfacente».
A puntare il dito contro la polizia municipale è Sandro Quintana di Italia Destati: «Una divisa o una carica politica pro tempore non serve ad ostentare potere, né tanto meno ad essere prepotenti e acuire una situazione generale già compromessa e difficile. In situazioni critiche, serve il buon senso, senza istigare con la presenza in pompa magna mista a spavalderia, le persone che lavorano dignitosamente e già provate da una crisi senza precedenti. Poi esistono assessori che elogiano l'operato senza accorgersi delle scene raccapriccianti in presenza di bambini e che danno ai turisti una immagine della città a dir poco scandalosa».

Ma per il sindaco si tratta di «giustificazioni che tutelano l'illegalità.
Chi non rispetta le regole -dice- deve tener conto delle dovute conseguenze. È inammissibile che si metta in dubbio l'operato del comando di Polizia Municipale e della legalità dei procedimenti amministrativi. L'operazione del sequestro effettuato da parte del comandante Antonio Morelli è un atto di giustizia e di rispetto nei confronti di tutti quegli imprenditori che rispettano le regole. Non si può affatto sopportare una contestazione così arrogante in grado di mettere in dubbio quanto approvato nel corso dell'ultimo consiglio comunale. L'attuale Amministrazione ha agito venendo incontro alle attività commerciali lasciando loro la possibilità di aumentare di un terzo il suolo pubblico, fermo restando che il passaggio per i pedoni doveva comunque essere sempre garantito, così come previsto dal Codice della Strada. Se la condotta dell'attività di ristorazione fosse stata lineare non ci sarebbe stato alcun motivo per procedere».

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