«Cari ragazzi, niente schiamazzi o la vacanza a Gallipoli finisce»

«Cari ragazzi, niente schiamazzi o la vacanza a Gallipoli finisce»
di Antonella MARGARITO
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Domenica 18 Luglio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 08:09

«Cari ragazzi, evitate schiamazzi e rumori molesti, seguite le regole altrimenti la vacanza potrebbe interrompersi e potreste tornare a casa. E lavatevi le mani».
Il sindaco di Gallipoli Stefano Minerva detta “le regole per gli ospiti”, le norme per un estate tranquilla e all’insegna della legalità: una sorta di decalogo (se fossero dieci), ma sono nove e quindi un ennalogo del vivere civile. Un regolamento del vivere civile.

La Città Bella fa il pienone

Estate 2021: Gallipoli si anima nuovamente di giovani turisti  come forse non accadeva ormai da qualche anno dopo la chiusura del Samsara e del Parco Gondar. In migliaia sono arrivati in queste ultime settimane: il punto di raccolta cruciale della loro vacanza rimane la Baia Verde con buona pace, si fa per dire, dei proprietari delle case, che lì vivono da anni, nei mesi estivi e dei quali si sentono nuovamente le lamentele.
Le rimostranze sono un po’ sempre le stesse: i ragazzi sono fracassoni, non rispettano le regole del quieto vivere, a volte mostrano anche atteggiamenti di sfida rendendo invivibile quella località di vacanza che una volta era il paradiso del turismo d’élite. 
Sta di fatto che Gallipoli è di nuovo presa d’assalto, naturalmente non solo dai giovani ma anche dai turisti in generale ed è così che il sindaco di concerto con i titolari dei b&b e delle altre strutture ricettive ha pensato bene di puntare l’indice per dire: “O si fa come dico io o si torna a casa in punizione”. 
Cosa scrive nel suo ennalogo il primo cittadino? Una serie di norme che vanno dalle buone abitudini relative per esempio al risparmio dell’acqua, agli schiamazzi, passando attraverso le regole anti-contagio. Si chiama “mansionario per le strutture ricettive” che lui lancia insieme ad un’ordinanza sindacale, coordinata con le forze dell’ordine, per bandire l’uso del vetro per la somministrazione di alimenti e bevande per gli esercizi pubblici per l’asporto a partire dalle 22 sino alle 6.30 del mattino. 

Minerva: «Chi non rispetta le regole va via»

«Durante il soggiorno, rivolgere attenzione ad un accurato uso dell’acqua e dell’energia elettrica – si legge nel mansionario delle buone maniere -.

Visite o incontri con amici o familiari si svolgano in un ambito di cortese rispetto della privacy dei vicini. Le stanze, le suppellettili e quanto messo a disposizione siano usate con l’attenzione che il proprietario ha per le proprie cose. Il conferimento della spazzatura sia fatto seguendo quanto previsto dalla raccolta differenziata e, comunque, con criteri di buona educazione. A fine soggiorno i rifiuti di qualsiasi genere siano messi nelle condizioni di essere smaltiti e non abbandonati per strada. Si abbia la cortesia di evitare schiamazzi o rumori molesti di ogni genere, in particolar modo nelle ore pomeridiane e notturne, per consentire ad altri ospiti o abitanti del vicinato di poter usufruire del giusto riposo. Si rammenta che, in caso di reiterata inosservanza del regolamento, si potrà incorrere in una rescissione del contratto del servizio. Al fine di contrastare il contagio da Covid-19 evitare assembramenti e mantenere le opportune distanze interpersonali. Al fine di contrastare il contagio da Covid detergere frequentemente le mani».

Controlli per il decoro e la sicurezza

 

Alla base del mansionario vi è un coordinamento con le Forze dell’Ordine per cercare di garantire una maggiore sicurezza negli orari notturni. «Sono stati concordati controlli sul territorio e non mancheranno le sanzioni per chi non rispetterà le regole - conferma il primo cittadino -. Arginare l’uso del vetro permette così di limitare alcuni comportamenti dannosi per la città, così come il mansionario inviato ad alloggi, hotel, b&b e case vacanze che impone una serie di regole che devono essere rispettate. Alcune volte attestiamo comportamenti negativi da parte degli ospiti, ma ci tengo a sottolineare che il proprietario o il gestore della struttura può essere responsabile allo stesso modo. Fare finta di non vedere o tollerare comportamenti scorretti non è e non sarà tollerato».

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