Gallipoli: torna la processione della Madonna dell'Addolorata

Gallipoli: torna la processione della Madonna dell'Addolorata
di Antonella MARGARITO
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Venerdì 8 Aprile 2022, 18:58 - Ultimo aggiornamento: 9 Aprile, 08:11

Mezzogiorno, un mezzogiorno diverso dagli altri, si percepisce uno strano silenzio, la città di Gallipoli si ferma: è il venerdì della Madonna dell'Addolorata, una giornata di forte emozione per i gallipolini che vivono questo periodo pre pasquale con grande pathos.

La processione dopo due anni di fermo

E quest’anno ancora di più dopo due anni di fermo a causa del covid.

Un'assenza che molto ha fatto soffrire i gallipolini, popolo molto religioso oltre che profondamente legato alla tradizione dei riti pasquali.

Per il culto gallipolino, infatti, quello del venerdì dell’Addolorata è il giorno più atteso dell’anno, ma è anche il giorno che apre i riti quaresimali della cittadina ionica.

Nella giornata del  venerdì che precede la Domenica delle Palme, le Confraternita di Maria SS. del Monte Carmelo e della Misericordia celebrano la ricorrenza di Maria SS. Addolorata dopo il solenne settenario e dalla “pia pratica dei sette venerdì”. La città si ferma pochi minuti prima di mezzogiorno e si sposta come un popolo transumante, nel centro storico, nei pressi della cattedrale.

Migliaia di fedeli

A migliaia hanno atteso di vedere l’uscita della Madonna che dalla Chiesa del Carmine viene portata in processione nella cattedrale di Sant’Agata. C’è la gente di Gallipoli, dei paesi vicini, ci sono i turisti. E Lei, Maria Addolorata, con i suoi capelli lucidi e nerissimi, atto di riverenza di qualche giovane donna gallipolina, quasi vestita da sera, in uno dei suoi abiti più belli, ricamato d’ oro e di chiara forgia spagnola, non si fa attendere.

A mezzogiorno preciso, al suono delle campane, quelle campane che quest’anno sono ritornate emozionando più del solito, l’Addolorata ha fatto la sua uscita in strada, portata in spalla dai devoti e accompagnata dai confratelli. La commozione è tanta e qualcuno si asciuga pure le lacrime. Un pezzo di strada per entrare nella Cattedrale di Sant’Agata, dove come ogni anno si celebra lo ‘Stabat Mater’.

Fagioli e pesce fritto: il frugale pasto

Nel frattempo, tradizione vuole che i confratelli vadano a mangiare qualcosa, quel pasto frugale che una volta si preparava nelle osterie e che oggi diventa emblematico di quella giornata: fagioli lessati e pesce fritto. Questo è il pasto di tutte le famiglie gallipoline in questa giornata, mentre alla sera si cucineranno gli spaghetti alla pizzaiola.

Il giro di tutte le chiese

 

Dopo lo Stabat la processione riprende e tocca ogni chiesa della città culminando nei pressi del porto. Quando, al suono delle sirene dei pescherecci, la Madonna benedirà il mare e i suoi pescatori che a Lei si rivolgeranno per chiedere grazia , benevolenza e protezione per quel lavoro fatto di pericolo, sale e sudore.

 In serata il rientro nella Chiesa del Carmine

Nella tarda serata la processione rientra nella Chiesa del Carmine percorrendo lentamente via Antonietta De Pace. E’ questo l’ultimo atto di un rito che segue ad un altro, quello del giorno precedente il settenario e che riguarda la vestizione. Un’ incombenza che sin dall’800, spetta alla nobile famiglia Ravenna che ne custodiva e ne custodisce l’abito. E dopo la domenica delle Palme l'appuntamento è per il giovedì dei sepolcri e a seguire le processioni del venerdì santo ch si concludono il sabato mattina prima della santa Pasqua.

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