Da oggi è possibile raggiungere nuovamente l'ingresso di Lido Pizzo in auto. Il Tar da il via libera alla sosta nell’area prospiciente lo storico stabilimento gallipolino. A seguito di una ordinanza ingiuntiva di sgombero del parcheggio emessa dal Comune di Gallipoli, i titolari dell’azienda avevano immediatamente presentato ricorso, con gli avvocati professor Pier Luigi e Giorgio Portaluri; il Tribunale Amministrativo regionale, con una ordinanza di accertamento negativo, di fatto, ha accolto nella sostanza la richiesta del ricorrente e ha chiarito che l’atto comunale non impedisce né il transito né la sosta dei veicoli: sospensiva negata, dunque, ma solo perchè non necessaria.
La vicenda
«La stagione è salva – ha commentato il titolare Vincenzo Portaccio. Almeno per ora i nostri clienti potranno arrivare all'ingresso della spiaggia». La vicenda, che ha visto contrapposti il Lido e il Comune di Gallipoli era esplosa lo scorso 22 agosto con un’ordinanza ingiuntiva dirigenziale di sospensione attività e ripristino dei luoghi, con cui era stata imposta l’eliminazione delle staccionate in legno presenti e la chiusura dell'area sosta stagionale.
Il ricorso dei titolari
I titolari del Lido e della omonima Masseria, che si estende in area Parco Regionale Punta Pizzo, avevano presentato immediatamente ricorso al Tar anche in ragione dei tanti disagi causati agli utenti e agli abbonati al lido, tra cui anziani, famiglie con bambini e disabili, costretti a fare un chilometro a piedi per raggiungere la spiaggia. Ieri pomeriggio la sentenza con cui è stato accertato che l’ordinanza comunale ingiunge il ripristino dell’area “senza impedire il transito e la sosta ai veicoli". Soddisfatti gli avvocati Pier Luigi e Giorgio Portaluri: “L'ordinanza del Tar- dicono- è significativa in quanto, pur valorizzando le ragioni paesaggistiche che inducono a rivedere le norme per il parcheggio nelle aree protette, è stata tenuta in considerazione la necessità di non pregiudicare le esigenze imprenditoriali di un rinomato stabilimento balneare”.