Nel centro storico di Gallipoli la processione del Giovedì Santo

Nel centro storico di Gallipoli la processione del Giovedì Santo
di Antonella MARGARITO
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Giovedì 14 Aprile 2022, 11:08 - Ultimo aggiornamento: 18:37

Il pathos, la suggestione, la compassione, la pietà popolare. Gallipoli e la sua religiosità, Gallipoli e i riti quaresimali che da oggi, Giovedì Santo, entrano nel vivo. Quello di oggi è il giorno del pellegrinaggio, si visitano le chiese nella quali sono allestiti i Repositori. In numero dispari. Dopo il venerdì dell'Addolorata, è il giorno dei Sepolcri, il primo dei tre giorni più intensi dei riti quaresimali, il triduo pasquale.

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Il programma del Giovedì santo

A partire da oggi, infatti, la cittadina ionica vivrà momenti di grandissima suggestione. Il Giovedì Santo, infatti, in tutte le parrocchie gallipoline viene allestito il Repositorio, per i più, il Sepolcro. Altro non sarebbe che un altarino dove, dopo la celebrazione dell'ultima cena e quindi l'istituzione dell'Eucaristia, ma anche del sacerdozio, si adora l'ostia consacrata che viene esposta nel mezzo di un'esplosione di fiori, drappi, candele, germogli di grano e oggetti significativi. Alla sera inizia la visita dei fedeli, che vanno di chiesa in chiesa, un pellegrinaggio che, qualcuno dice, deve toccare un numero dispari di chiese.
Ma quello più suggestivo è il viaggio delle confraternite, i Mai o Mamai che, vestiti delle loro divise, visitano le chiese del centro storico.

Il pellegrinaggio prende il via intorno alle 20 e nella città vecchia è particolarmente d'impatto proprio per il numero delle confraternite, che sono tante: la confraternita delle Anime, del Rosario, di Santa Maria della Neve o dei Cassobi, del Canneto, dell'Immacolata, della Purità, del Crocefisso, del Carmine e della Misericordia, San Giuseppe, ognuno con colori e divise diverse.

Durerà per tutta la notte così come quello dei pellegrini che potranno visitare i sepolcri in tutte le parrocchie della città nuova, San Gabriele dell'Addolorata, San Gerardo, San Lazzaro, Sant'Antonio, Sacro Cuore di Gesù e il Santuario del Canneto. Nel centro storico invece le chiese che allestiranno il sepolcro saranno la Basilica di Sant'Agata, la chiesa conventuale di Santa Teresa, la Chiesa di san Luigi, delle Anime, la Chiesa del Rosario, di San Francesco d'Assisi, di San Francesco di Paola. Poi, il venerdì mattina, le stesse chiuderanno i battenti per essere spogliate da paramenti e fiori, mentre, di scena sarà solo la morte di Gesù: è il giorno dei Misteri. La processione dei Misteri o dell'Urnia è affidata a due confraternite, quella del Santissimo Crocefisso, che è la confraternita che riuniva i bottai, e Degli Angeli, che riuniva invece i pescatori. Il corteo si muoverà alle 17. 30 dalla chiesa del Crocefisso, nel centro storico, non prima però di aver seguito tutto un rituale di preparazione.

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Il corteo e le confraternite

Ad aprire il corteo è proprio la confraternita del Crocefisso con i cinque misteri dolorosi, L'orto di Getsemani, Cristo alla colonna, ovvero la flagellazione, l'Ecce Homo, il Cristo con la Croce, la Crocefissione e infine la grande Urnia. A seguire, la Confraternita di Santa Maria degli Angeli, i cui confratelli indossano una tunica, il cappuccio bianco e la mozzetta azzurra e precedono la statua della Madonna Addolorata, portata a spalla dai fedeli. Poi, a seguire, un altro retaggio medievale ma frutto della pietas popolare: i penitenti, peccatori che così scontano le loro colpe. Nessuno conosce le loro identità, tranne pochi all'interno della confraternita della quale vestono gli abiti ma senza mozzetta. Procedono scalzi per tutta la città e hanno con loro la cosi detta disciplina, una sorta di flagello di lamine metalliche, o sulle spalle una croce, o dei mattoni appesi al collo o sulle spalle. È la penitenza. La processione vaga per tutta la città entrando in varie chiese per momenti di preghiera. Si ritirerà dopo la mezzanotte.

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La processione della Desolata

Ma soltanto poche ore dopo, intorno alle tre della notte, dalla Chiesa delle Purità, prenderà il via la processione della Desolata. In corteo ora soltanto la Madonna e l'Urna di oro zecchino che racchiude il feretro di suo figlio. La processione culmina intorno alle 10,30 del sabato mattina, quando, la Desolata, davanti la chiesa della Purità, incontra Gesù, lì di fronte al mare; il momento è drammatico, e carico di emozione: tutto è compiuto. Poi il silenzio, fino a quando le campane non si scioglieranno a festa dopo la mezzanotte di domenica di Pasqua e quando il sacro lascerà il posto al profano con il rito pagano del rogo della Caremma, quel fantoccio di vecchia, vestita di nero, che per tutto il periodo della Quaresima ha dondolato per le vie della città. È la catarsi, ma anche l'inizio della nuova vita.

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