Più vicina la realizzazione del porto turistico Porto Gaio a Gallipoli. Lo scorso 29 giugno il progetto, che prevede l'ampliamento della darsena da 120 a 455 posti barca, ha avuto l'ok della Conferenza dei Servizi regionale, riunitasi per la terza volta. Prossimo step la valutazione ministeriale per la Via. Salvo altri intoppi. «Io non mollo», dice l'amministratore Benito Papadia. Quasi 15 ettari di specchio d'acqua con pontili galleggianti che potrà ospitare barche fino a 50-60 metri facendo entrare Gallipoli nella rete dei porti turistici di Puglia e del Sud Italia; consentendo anche l'attracco di giga yacht.
L'investimento
Per il Salento è uno dei più imponenti investimenti privati nella portualità che, insieme al porto realizzato a Otranto con fondi pubblici, potrebbe segnare in maniera determinante lo sviluppo del turismo nautico. Un iter ancora molto lungo tuttavia, rallentato anche da interpellanze di natura politica, alla fine del quale Papadia si dice pronto a realizzare e rendere operativo l'impianto in un anno e mezzo. La società, incassato il parere positivo degli enti regionali, ha 60 giorni di tempo per presentare la documentazione al ministero delle Infrastrutture. Poi, se sarà rilasciata la valutazione di impatto ambientale favorevole, si tornerà in Conferenza per il bollino finale, seguiranno la firma per l'accordo di programma tra il sindaco e il presidente della Regione e infine occorrerà il parere vincolante del consiglio comunale per l'approvazione della variante urbanistica.
Una storia infinita, insomma, quella di Porto Gaio che va avanti da quasi dieci anni durante i quali la bozza iniziale è stata modificata per ridurre al minimo l'impatto ambientale, secondo le indicazioni della prima conferenza preliminare. A redigere la variante con le modifiche migliorative l'ingegnere Pierpaolo Cariddi, oggi sindaco di Otranto.
Il nuovo porto, per un totale di circa 450 posti, rientra per la normativa tra i piccoli porti turistici, 1000 gli approdi per i grandi e 2000 per i mega.