Gallipoli, no alla riapertura della discoteca “Le Cave”: «Solo attività di bar». La sentenza

Gallipoli, no alla riapertura della discoteca “Le Cave”: «Solo attività di bar». La sentenza
di Erasmo MARINAZZO
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Venerdì 27 Maggio 2022, 20:29 - Ultimo aggiornamento: 21:44

Bar-ristoro sì. Discoteca no, “Le Cave” di contrada Monaci, uno dei luoghi cult dell’estate di Gallipoli, nel Salento. Il Tar di Lecce ha respinto il ricorso presentato dalla società di gestione di questo locale per chiedere l’annullamento della determina dell’8 giugno del 2018 con la quale il Comune annullò quattro certificati di agibilità ed altrettanti permessi a costruire (un solo parzialmente) correlati - sosteneva questo l’amministrazione comunale ed il Tar ha confermato - alla vocazione delle Cave a discoteca. I giudici della seconda sezione del Tribunale amministrativo salentino (presidente Antonella Mangia, estensore Andrea Vitucci) hanno anche rigettato, di conseguenza, la richiesta di risarcimento dei danni subiti dall’illegittimità del provvedimento.

La tesi del Comune


Accolta la tesi sostenuta per il Comune dagli avvocati Stefano Stefanelli ed Alessandro De Matteis. Ossia che Palazzo di Città non avesse fatto altro che adeguarsi alla sentenza emessa dallo stesso Tar nel 2016 (e confermata dal Consiglio di Stato) e per la quale pende anche un’ordinanza di sgombero a firma della dirigente comunale dell’ufficio Lavori Pubblici ed Ambiente, Luisella Guerrieri: «Il Comune di Gallipoli, con l’atto impugnato, risulta avere svolto attività conformativa e ripristinatoria conseguente al giudicato di cui alla sentenza del Tar Lecce /1635/2016», spiega uno dei punti della sentenza depositata nei giorni scorsi. «Da cui emerge che, per la connotazione urbanistica impressa all’area in questione e ferma restando la classificazione come Stre (strutture esistenti) della struttura di bar/ristoro e pertinenza, non poteva esservi una destinazione ad attività di intrattenimento/discoteca. Con la conseguente caducazione di tutti quegli atti volti a consentire lo svolgimento della predetta attività e di quelle a quest’ultima correlate o funzionali».
Tanto perché - ricorda ancora questa sentenza - la determina dell’8 giugno del 2018 riguardava soprattutto le autorizzazione allos volgimento di attività di discoteca per raggiungere una capienza di 3000 ospiti.
Rigettata la tesi dei legali della società “Le Cave”, gli avvocati Antonio e Pietro Quinto, secondo cui il permesso di costruire del 9 aprile del 2008 avrebbe autorizzato l’attività di discoteca: «È documentalmente smentita in atti», sostiene la sentenza. «Attesio che con provvedimento del 20 luglio 2021 il Comune ha ridimensionato la portata di quelle planimetrie, annullando espressamente la destinazione sia ad area di parcheggio che ad area per manifestazioni, in considerazione della peculiarità di quella zona in cui si innesta un punto destinato ad attività di bar/ristoro».
La sentenza non è definitiva poiché la società “Le Cave” potrà presentare ricorso al Consiglio di Stato.

Intanto però sembra poco probabile il rientro di quella discoteca nel circuito degli appuntamenti dell’imminente estate gallipolina.

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