Gallipoli, Minerva sceglie la giunta: due donne tra i volti nuovi. C'è anche l'imprenditore Di Mattina, Giungato alla presidenza dell'ente Parco

Gallipoli, Minerva sceglie la giunta: due donne tra i volti nuovi. C'è anche l'imprenditore Di Mattina, Giungato alla presidenza dell'ente Parco
di Vittorio CALOSSO
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Mercoledì 27 Ottobre 2021, 16:41 - Ultimo aggiornamento: 19:28

C'è la nuova giunta di Gallipoli: Stefano Minerva, sindaco rieletto quasi un mese fa, ha sciolto gli ultimi nodi e con un post su Facebook ha annunciato gli assessori: si tratta di Riccardo Cuppone (area Giovani Pd), Angelo Mita (Popolari), Rossana Nicoletti (Pd), Toti Di Mattina (per la lista La Forza del Cuore) e Stefania Oltremarini (lista civica). 

Rebus sciolto dunque dopo giorni di consultazioni e incastri.

La scelta dei cinque assessori e delle deleghe appropriate da dispensare non è stata impresa facile volendo comunque garantire riconoscimenti e valore a tutte le liste, ben dodici, della coalizione di espressione civica e che viaggiando sull’asse Pd ed ex componenti della Lega e del centrodestra puro, ha espresso la nuova maggioranza di governo della Città Bella.

Nell'accordo anche l'Ente Parco

In quota alla Grande Gallipoli, dopo l’ipotesi che aveva preso piede negli ultimi giorni di una nomina di Giuseppe Coppola, si è passati ad un incarico di sottogoverno con la futura presidenza dell’Ente Parco, che sarà assegnata al consigliere uscente Cosimo Giungato. Con la seconda lista più suffragata, Agire Insieme con Minerva, legata ad Antonio Raone, anche lei, alla vigilia, con un ventaglio di ipotesi da poter incastrare e con il consigliere eletto, Rosario Solidoro, destinato a rimanere radicato nell’assise e pronto ora ad una riconferma alla guida della presidenza del Consiglio.

Domani mattina a Palazzo Balsamo il primo cittadino presenterà la sua squadra e assegnerà le deleghe assessorili. Priorità, per dare una svolta alla matassa delle scelte, è stata data al consenso e alle competenze, ma anche alle future nomine della presidenza del Consiglio, ad incarichi di sottogoverno e alla possibile distribuzione di deleghe specifiche ai consiglieri comunali.

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