Gallipoli, riapre il pronto soccorso. Sanificato dopo il contagio di medico e due infermieri. Sos in direzione sanitaria. Test in ritardo: esposto

Gallipoli, riapre il pronto soccorso. Sanificato dopo il contagio di medico e due infermieri. Sos in direzione sanitaria. Test in ritardo: esposto
di Maddalena MONGIÒ
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Venerdì 27 Marzo 2020, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 19:21
GALLIPOLI - Riapre il pronto soccorso dopo le operazioni di sanificazione che si sono tenute nella giornata. In mattinata infatti il presidio di primo soccorso è rimasto chiuso a seguito del contagio da coronavirus di un medico e due infermieri in servizio nel reparto dell'ospedale di Gallipoli. Contagi che si aggiungono a un altro infermiere in servizio presso la direzione sanitaria e quattro pazienti ricoverati e ieri sera trasferiti al Vito Fazzi di Lecce. Nell'ospedale di Gallipoli quindi dopo l'allarme dei giorni scorsi, oggi si registrano 8 nuovi casi di Covid 19 mentre si stanno eseguendo 38 tamponi al personale della struttura direzionale. Sottoposti a tampone anche gli operatori sanitari della Radiologia. 

PAZIENTI TRASFERITI
Sono per ora 4 i pazienti di medicina contagiati, il reparto è stato chiuso. I quattro pazienti sono stato trasferiti al reparto Infettivi del Vito Fazzi. Un altro paziente di medicina sì trova sotto osservazione in isolamento in Pneumologia a Gallipoli.

L'ESPOSTO
Ha 77 anni, affetto da una cronica insufficienza respiratoria e da altre patologie, è stato ricoverato l'8 marzo nell'ospedale Sacro cuore di Gesù, a Gallipoli. E nell'esposto inviato al presidente della Regione, Michele Emiliano, al direttore generale della Asl, al direttore dell'ospedale di Gallipoli, ed al presidente della Provincia e sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, si sostiene che questo paziente sia stato sottoposto al tampone per la prima volta nove giorni dopo. E che ad oggi non siano stati comunicati gli esiti di quell'esame per stabilire se sia positivo o meno al coronvirus.
L'esposto porta la firma dei familiari del paziente ed è stato presentato dall'avvocato Angelo Ninni. Vengono ricostruite le degenze, i passaggi da un reparto ad un altro, nonché l'allarme creatosi in ospedale nel momento che è stata resa nota la positività di un infermiere.
Da Medicina Generale questo paziente è stato trasferito tre giorni dopo in Pneumologia, dove avrebbe accusato difficoltà respiratorie e febbre oltre i 38 gradi. Il primo tampone il 21 marzo, quindi dopo 13 giorni dall'ingresso in ospedale e dopo che il 17 marzo venne resa ufficiale la positività dell'infermiere. I familiari, per precauzione stanno rinunciando ad andare a trovarlo ed a portargli conforto. Questa mattina, intanto, un nuovo tampone: "In questo momento di gravissima emergenza i nostri interessi, seppure legittimi, cedano il passo all'interesse primario e superiore della salute pubblica. Ma vogliamo sapere perchè non è stata adottata sin da subito la procedura per contenere la diffusone del coranavirus, perchè non conosciamo ancora gli esiti del primo tampone e perchè il nostro caro è stato nuovamente sottoposto a un nuovo esame".

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