Gallipoli, dilagano i contagi a Medicina

Gallipoli, dilagano i contagi a Medicina
di Antonella MARGARITO
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Venerdì 22 Gennaio 2021, 08:42 - Ultimo aggiornamento: 09:30

Continuano ad aumentare i numeri dei casi positivi nel reparto di Medicina e Lungodegenza nell'ospedale Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli: i numeri diventano allarmanti, positivo il 99 per cento dei ricoverati. Il sindaco Stefano Minerva: «Si chiuda il reparto e si attivino i protocolli necessari».
Al Sacro Cuore di Gesù da giorni si lavora incessantemente con turni massacranti per infermieri e medici per cercare di contenere il contagio che da sabato scorso ad oggi ha raggiunto numeri davvero preoccupanti a Medicina e Lungodegenza guidato dal primario Luigi Ria. Su 22 ricoverati, nell'unità ospedaliera di medicina, 20 sono i positivi. Dieci in più rispetto ai primi risultati dei tamponi eseguiti sabato scorso, quando è partito l'allarme dopo la scoperta di due infermieri positivi al Covid 19. Da allora ad oggi è stato tutto un affannarsi a ripetere tamponi e organizzare trasferimenti dei malati negli ospedali Covid della provincia. Purtroppo il contagio ha raggiunto anche i pazienti, tutti anziani, della Lungodegenza dove cinque ricoverati su sette sono risultati positivi.
La Lungodegenza a Gallipoli è un reparto collegato a quello di Medicina, si trova al piano sottostante (sesto piano la Medicina e quinto la Lungodegenza) ed è seguito dallo stesso personale medico e paramedico. Un vero e proprio preoccupante focolaio insomma se solo si tiene conto degli undici contagi fra il personale infermieristico. «Sono vicino a tutti i pazienti risultati positivi al Covid 19 e al personale tutto», le parole del sindaco Minerva. «Medici e infermieri, oltre agli operatori socio sanitari e al personale di pulizia, che mettono a repentaglio la propria salute per portare avanti la loro missione lavorativa. A tutti loro va la mia solidarietà e il più caloroso augurio di una pronta guarigione. Personalmente ho chiesto al direttore sanitario Egidio dell'Angelo Custode di chiudere il reparto e attivare i protocolli necessari. Sono molto dispiaciuto e mi auguro che la situazione rientri quanto prima possibile e si porti avanti sempre una gestione oculata in questo momento così delicato».
In realtà il reparto è stato già blindato al momento delle prime positività, chiuso nel senso che naturalmente non si sono accettati nuovi ricoveri mentre bisognava capire quella che era la sorte dei pazienti presenti in reparto con la ripetizione giornaliera dei tamponi su coloro che nelle prime battute continuavano a essere negativi. E così è stato fatto. Nel frattempo sanificazioni giornaliere e continue sono state effettuate dal personale ospedaliero mentre, appena liberate alcune stanze, un'ala del reparto è stata già chiusa e sanificata.
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