Baia Verde, sgominato mercato dello spaccio: «Cedevano cocaina anche a minorenni»

Baia Verde, sgominato mercato dello spaccio: «Cedevano cocaina anche a minorenni»
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Martedì 27 Agosto 2019, 09:38 - Ultimo aggiornamento: 21:11
I carabinieri di Lecce e di Gallipoli hanno eseguito sei fermi (quattro dei quali eseguiti), tredici denunce e due arresti in flagranza di reato nell’operazione “Var Bay 2.0”, la seconda offensiva “tecnologica” dei carabinieri di Gallipoli contro lo spaccio alla “Baia Verde” di Gallipoli, meta estiva di migliaia di giovani, la seconda in due anni sulla piazza gallipolina.

Gli arrestati sono tutti cittadini extracomunitari senza fissa dimora, che avevano organizzato un'avviata attività di spaccio in quattro luoghi differenti della località balneare "Baia verde" a Gallipoli, vendendo droga anche a numerosi minorenni.
I pusher sono stati spiati a distanza per un mese, accertando la loro costante attività di spaccio di marijuana, hashish e cocaina: centinaia di cessioni che, grazie a potenti telecamere ad alta definizione in grado di registrare anche a 400 metri di distanza, venivano riprese e poi segnalate ai militari in strada, che fermavano i vari acquirenti, sequestrando loro lo stupefacente appena acquistato.

Nei guai – con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso – sono finiti 21 persone, tutte d’origine gambiana o senegalese, senza fissa dimora. Il gruppo soggiornava infatti in tende e la provenienza è da bari, Taranto e dalla campania. Un'organizzazione raffinata, in cui ognuno aveva un ruolo ben preciso, e con molte accortezze, come modificare il luogo in cui nascondere la droga e cambiarsi frequentemente d’abito. Ma anche con veri e propri turni per tenere aperte giorno e notte le cinque postazioni spaccio in riva al mare o nella pineta. 
Per le persone sottoposte a fermo l’accusa è di spaccio aggravato, per avere ceduto sostanze stupefacenti pesanti – nello specifico cocaina - anche a minorenni, il più giovane di appena 16 anni.


L’attività di monitoraggio dei carabinieri nella “cabina di regia” allestita per un mese nella centrale operativa della Compagnia di Gallipoli, diretta dal capitano Francesco Battaglia, ha trovato il suo braccio operativo anche in 35 aspiranti e giovanissimi carabinieri, tutti ventenni, inviati a Gallipoli come rinforzi per affrontare il flusso turistico estivo, che si sono abilmente camuffati tra la gente, riuscendo a supportare le indagini con attività di pedinamento ed osservazione nonché fermando clienti e pusher, talvolta al termine di movimentati inseguimenti in scooter tra la folla.

Le indagini sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce (pubblico ministero Valeria Farina Valaori) ed hanno permesso di accertare 54 cessioni di stupefacente in trenta giorni.
Al momento non sono stati accertati collegamenti tra gli spacciatori extracomunitari e la criminalità organizzata locale, ma le indagini dei carabinieri sono tutt’ora in corso per accertare da dove arrivasse la droga. Gli inquirenti non escludono che si tratti di vari gruppi autonomi arrivati nel Salento appositamente per spacciare con già al seguito la droga.
L’aspetto più inquietante dell’operazione di questa notte, ha sottolineato in conferenza stampa dal colonnello Giampaolo Zanchi, comandante provinciale dei carabinieri di Lecce, è stato l’avere documentato numerose cessioni di sostanze stupefacenti a minorenni: “L’attività di spaccio era organizzata a favore di giovani e giovanissimi – commenta il colonnello – tra i quali diciottenni, ai quali veniva proposta e venduta anche cocaina: si tratta di un dato molto allarmante. Con l’operazione Var Bay 2.0 contiamo di avere debellato per questo periodo questa attività di spaccio, che a volte incide in maniera irreversibile nei confronti della salute dei ragazzi”.
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