Galatone, il sindaco attacca Salvini: «Caro Matteo, chiedi scusa al Sud...A cca nisciuno è fesso»

Galatone, il sindaco attacca Salvini: «Caro Matteo, chiedi scusa al Sud...A cca nisciuno è fesso»
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Martedì 1 Settembre 2020, 12:05 - Ultimo aggiornamento: 15:54

«Caro Matteo ho ascoltato, in diretta facebook, il suo discorso questa mattina nella nostra Città. Impegni amministrativi mi hanno impedito di venire a salutarla direttamente e presentarle quella che è la nostra comunità che lei, per tanti anni ha definito terronia». Inizia così la lunga lettera che il sindaco di Galatone Flavio Filoni ha “dedicato" al leader nazionale della Lega Matteo Salvini dopo il tuor elettorale dello scorso week-end nel Salento. Comune di Galatone compreso dove il numero uno del Caroccio ha incontrato un gruppo di cittadini e sostenitori, trasmettendo su Facebook il suo intervento. Diretta social che non è sfuggita al sindaco. Anzi.

«È vero, lei viene qui in campagna elettorale ma io non voglio credere a quelli che dicono che lei dopo aver urlato stamattina prima vengono i pugliesi, a pomeriggio sia pronto ad urlare che, invece, prima vengono i lombardi - ha affondato il colpo Filoni - Si è complimentato con i salentini perché esempio al mondo su come ripartire dopo una crisi. Vede, lei ha ragione, vivere al Sud ed amministrare una Città del Sud non è facile e quella che lei definiva gente senza cultura del lavoro in realtà, sono invece, persone volenterose, grandi lavoratori ed amministratori ingegnosi che si danno da fare per fa crescere le proprie comunità, tutti i giorni, soprattutto ora dopo una pandemia globale».

 Poi tutta una serie di “annotazioni” che il sindaco di Galatone ha messo nero su bianco sui social, riprendendo tutti i capisaldi del pensiero di Salvini dal 2006 a oggi. E contestandoli punto per punto. «Lei, oggi, ha parlato di Italia, lei che nemmeno ai mondiali del 2006 ha tifato Italia e che con la nostra bandiera voleva pulirsi il deretano.
Ha parlato di sanità dicendo che la sanità (pugliese) è stata tagliata da qualcuno, forse quelli che aveva accanto non le hanno detto che quel qualcuno ha un nome e si chiama Raffaele Fitto, che lei oggi sostiene come candidato Presidente - ha rilanciato le accuse Filoni - Lei ha fatto ammenda dei cori razzisti contro i napoletani. Ma deve fare ammenda anche su un’altra lunga serie di insulti contro il Sud, perché, sino a pochi anni fa, lei diceva frasi come queste sul nostro conto “sono troppo distanti dalla nostra impostazione culturale, dallo stile di vita e dalla mentalità del Nord. Non abbiamo nessuna cosa in comune. Siamo lontani anni luce. Forse lei, oggi, con la sua metamorfosi di facciata, finalizzata ad espandere il consenso oltre i confini padani e certo della cortissima memoria degli italiani, è pronto a difendere anche gli insegnati precari del meridione, proprio lei che, solo 6 anni fa, voleva bloccare l’esodo degli insegnanti precari meridionali al Nord».

Poi l'affondo finale: «È vero, però, che la sua storia personale e politica è una lunga sequenza di insulti, allusioni, volgarità gratuite e vecchi pregiudizi che la maggioranza del Sud non dimentica, come quando voleva delle carrozze metro solo per milanesi, per paura di infettarsi di terronite.

Per dimenticarsi di tutto questo bisogna avere la faccia con certi connotati tutti particolari, anche se piuttosto comuni. C’era un famoso meridionale che amava dire che “cca nisciuno è fesso”, mostrando un incrollabile fiducia nell’umanità. Posso solo aggiungere che lo spero tanto». Firmato Flavio Filoni, sindaco di Galatone.

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