Rombi di motore e palloncini per l'addio a Christian. Il parroco: «Solo Dio può giudicare»

Rombi di motore e palloncini per l'addio a Christian. Il parroco: «Solo Dio può giudicare»
di Fernando DURANTE
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Martedì 21 Giugno 2022, 20:55 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 14:54

Urlano di dolore i motori e volano i palloncini all’uscita della salma di Christian Stomeo, 29 anni,  dalla chiesa della Madonna del Rosario, di Martano. Gli altoparlanti diffondono le note della canzone napoletana, “Danzami nei sogni”, cantata da Salvatore Sorriso e Andrea Zeta, mentre gli amici che portano la bara in spalla la depongono, per un attimo, sulla moto.E' il giorno del funerale, dell'ultimo saluto.

Christian Stomeo, 29 anni, morto in un incidente

Il saluto della nipotina e del nonno

Momenti che coinvolgono nel dolore tutti i presenti. La nipotina viene issata per abbracciare la bara dello zio. Anche il vecchio nonno non è voluto mancare all’ultimo saluto della presenza terrena del suo Christian.  Come si è arrivati a questa tragedia? Come si ricorderà, il giovane è rimasto vittima di un incidente stradale nella notte fra giovedì e venerdì scorso.

Sceso dalla sua Opel Corsa, dopo essere uscito di strada ed aver imboccato la statale 16 in direzione di Lecce, nei pressi di Zollino, è stato travolto da un’altra macchina che sopraggiungeva.

 

 

 

Scaraventato su un ulivo, è morto sul colpo

Non ha avuto scampo. Scaraventato su un albero di olivo è morto sul colpo. Con lui era la compagna, Damiana Blasi 31enne, di Corigiano d’Otranto, che ha riportato la frattura di una gamba ed  è, tutt’ora, ricoverata presso l’ospedale V.Fazzi, di Lecce. Forse, era proprio lei alla guida del mezzo quella notte. Voci. Che non cambiano, comunque, i termini della tragedia. L’importante arteria stradale, fra l’altro, di questi giorni è interessata da lavori per il cambio dell’attuale spartitraffico con altro più sicuro, il così detto, New Jersey, perciò ad una sola corsia.

Il parroco: «Passione e morte aprono la vita eterna»

Don Salvatore Farì, parroco della vicina Castrignano dei Greci, che ha celebrato il rito funebre, nella lettura del vangelo di San Matteo ha cercato di consolare i parenti ed amici riprendendo le parole dell’evangelista che parlano della vita come passaggio terreno: ’eterno è in cielo. Ha,poi, stimolato i presenti di abbandonare i pregiudizi sulle persone : «Facciamo giudicare Dio sulla vita di ognuno di noi vissuta sulla terra». Peraltro, il nucleo centrale della chiesa è proprio nella resurrezione, ha spiegato. Su questa terra, ha continuato il sacerdote,«passione e morte chiudono la vita terrena e aprono quella eterna».

Il sacerdote ha, poi, ricordato le parole di San Francesco che chiamava il trapasso ad altra vita «sorella morte». «Christian ha chiuso con il vivere terreno ma ora è affidato alle mani di Maria, mamma delle chiese e lo ha messo sotto il proprio manto». Parole di conforto che devono fare i conti con una sofferenza infinita

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