Turismo, fuga dagli istituti Alberghieri: «Non lavoriamo per 600 euro»

Il Job day alle Officine Cantelmo

Turismo, fuga dagli istituti Alberghieri: «Non lavoriamo per 600 euro»
di Paola COLACI
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Mercoledì 8 Marzo 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13:02

Camerieri, lavapiatti, facchini e pasticceri: in vista di un’altra stagione d’oro per il turismo pugliese e salentino le imprese si ritrovano già secco di personale. Una litania che si ripete? Affatto. A confermarlo sono i numeri. Quelli dell’osservatorio Excelsior di Unioncamere che certifica ancora una volta “l’emorragia” di addetti ai lavori, che denuncia una paga bassa. E la fuga dagli alberghieri. E una difficoltà per le aziende di reperire candidati che oscilla tra medio-bassa per chef, addetti alla preparazione dei cibi, baristi e barman o barlady e alta per camerieri, pasticceri, gelatai ma anche tecnici addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione. 

I ragazzi: «Nessuno vuole essere sfruttato»

«Del resto chi lavorerebbe per 600 euro? Eppure questo è il compenso che mi hanno offerto lo scorso anno per un impiego stagionale da bagnino in uno stabilimento del sud Salento per lavorare sette giorni su sette, almeno 12 ore al giorno». La denuncia porta la voce di Francesco R., 19enne al quale «la voglia di lavorare di certo non manca. Ma nessuno ci sta ad essere sfruttato» riflette mentre, curriculum alla mano, attende il suo turno per proporsi ad alcune delle 52 aziende del settore che ieri nelle Officine Cantelmo di Lecce sono state protagoniste attive del Job Day.
Un momento di incontro tra domanda e offerta in vista della prossima stagione estiva organizzato dall’assessorato al Turismo del Comune di Lecce guidato da Paolo Foresio in collaborazione con l’Its Turismo Puglia (Istituto Tecnico Superiore per l’Industria dell’Ospitalità e del Turismo), Arpal Puglia e Anpal.

Un appuntamento al quale oltre 150 tra studenti e giovani si sono presentati con una consapevolezza granitica: «Il problema non è il reddito di cittadinanza - la 21enne Francesca Rizzo ha riassunto il pensiero di molti - ma le condizioni di lavoro che ci vengono proposte. Personalmente mi candido come addetta al front office e all’accoglienza. Ma non rifiuterò una proposta inferiore a 1.200-1.300 euro al mese. Del resto parlo tre lingue e ho frequentato per cinque anni l’istituto alberghiero». Eppure nell’ultimo decennio le scuole superiori specializzate nella formazione di personale da impiegare nei settori del turismo e della ristorazione hanno registrato un crollo verticale di iscritti. Se durante l’anno scolastico 2014/2015 si contavano circa 64mila iscritti in tutta Italia, il 2021/2022 ha invece visto iscriversi solo 34.015 molto giovani aspiranti addetti del comparto. A conti fatti il 47,1% meno. Un fuga di capitale confermata dai dirigenti dei sei istituti alberghieri della provincia di Lecce ma anche dalla presidente dell’Its, Giuseppa Antonaci e dal dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Vincenzo Melilli.

I dirigenti: «Paghe scarse»

«Spesso gli imprenditori locali che ci accusano di non formare adeguatamente i nostri studenti oppure di non spendere sul territorio le competenze di quelli già formati - ha rilevato Salvatore Negro, dirigente scolastico del “Bottazzi” di Ugento in sede di tavolo di confronto con il mondo imprenditoriale - E invece il nodo sta nelle paghe scarse, nella assoluta mancanza di concertazione tra i tempi di vita e lavoro che dovrebbero essere garantiti e nella disillusione diffusa ormai tra i giovanissimi rispetto a professioni che, comunque, richiedono impegno e sacrificio. E che in molti casi non garantiscono l’adeguata contropartita dal punto di vista economico».

Parte l'orientamento post diploma

L’obiettivo è, dunque, quello di superare lo skill mismatch di settore, vista la sempre più frequente mancata corrispondenza tra le competenze acquisite dalle persone e quelle richieste dal mercato del lavoro locale. E in questo contesto, «Per quanto ci riguarda anche gli istituti di formazione per certa parte sono responsabili di non aver contribuito a creare una filiera organica del turismo» ha aggiunto la presidente Antonaci. Dunque, la prospettiva: Arpal ha presentato “Pov: io che cerco lavoro...e lo trovo nel turismo!”, la prima rassegna organica di orientamento post diploma dedicata esclusivamente ai sei istituti alberghieri della provincia di Lecce. Da oggi e sino al 30 marzo, gli studenti dell’ultimo anno saranno coinvolti in laboratori teorico-pratici su servizi di politica attiva del lavoro, opportunità post-diploma, redazione di curriculum, utilizzo di social network per la ricerca di lavoro e tecniche personal branding, con un focus dedicato alle professioni del futuro nel turismo.

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