Frode nella vendita di automobili, scoperta un'evasione di imposte per più di 700mila euro

Frode nella vendita di automobili, scoperta un'evasione di imposte per più di 700mila euro
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Giovedì 24 Giugno 2021, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 19:37

I funzionari dell'Agenzia dei Monopoli di Lecce, a seguito di una articolata attività di contrasto alle frodi in materia di Iva intracomunitaria, hanno accertato un’evasione di imposta per 764mila euro, oltre a sanzioni per circa 1,5 milioni di euro.

La frode, del tipo "carosello", è stata realizzata nel biennio 2019/2020 da una società operante nel settore del commercio di autovetture, risultata però inesistente sia presso la sede dichiarata così come al domicilio fiscale del legale rappresentante.

La frode "carosello" consente di aggirare il pagamento dell'Iva. Il meccanismo viene attuato mediante vari passaggi di beni o servizi, in genere all’interno del mercato dell’Unione europea, grazie ai quale l’impresa acquirente detrae l’Iva malgrado il venditore non l’abbia versata. In genere viene interposto un soggetto italiano (mero prestanome) nell’acquisto di beni tra un soggetto comunitario (reale venditore) e un altro italiano (reale acquirente). Quest’ultimo risulta dunque aver acquistato dal prestanome, che emette una fattura con Iva – ma non la versa -mentre l’acquirente la detrae.

In questo caso i verificatori dell'Agenzia dei Monopoli hanno svolto minuziose indagini controllando la fatturazione e la spedizione delle autovetture provenienti da fornitori comunitari - tutte del valore compreso tra 20mila e 80mila euro -  avvalendosi delle informazioni presenti nelle banche dati nonché della preziosa collaborazione delle Autorità Doganali degli Stati Membri.

Si è osservato come esistessero numerose dichiarazioni di cessione di beni, in particolare di autoveicoli, da parte di commercianti attivi in Germania e in Austria, nei confronti della ditta salentina. La successiva verifica presso l'anagrafe tributaria ha fatto emergere fatture, documentazioni contabili e documentazioni di trasporto che testimoniavano le transazioni commerciali avvenute tra la società e diversi Stati della Ue. A fronte di queste transazioni, è risultato che la società non ha effettuato alcuna dichiarazione fiscale iva e pertanto il rappresentante della società è stato denunciato alla competente Procura della Repubblica per omessa dichiarazione Iva.

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