Aree a parcheggio lungo la costa: caccia ai terreni privati

Via Eolo a Torre Chianca
Via Eolo a Torre Chianca
di Paola ANCORA
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Sabato 5 Maggio 2018, 06:10 - Ultimo aggiornamento: 22:17
Caccia ai parcheggi lungo il litorale. Con una delibera approvata pochi giorni fa - e disponibile all’Albo pretorio - il Comune ha dato mandato al dirigente del settore Traffico Giovanni Puce di pubblicare un bando pubblico per individuare terreni privati da adibire a parcheggi temporanei per l’estate. Un primo elenco di “zone bersaglio” - cui potrebbero aggiungersene altre - comprende l’area del lungomare Mori a Frigole; quella fra via Tavolara e via Coronelli e lungo via Alba Adriatica a Torre Chianca, in prossimità di lotti vuoti lungo le arterie stradali perpendicolari alla costa. Ancora, sempre a Torre Chianca, via Marebello, via dei Geranei e via del Tiglio, via Eolo. A Spiaggiabella, si cercano aree da adibire a parcheggio in via Itaca Lido e via Lampedusa, via Gatteo a Mare e via Jesolo, via Cattolica, via Ortona, via Torvaianica, via Taormina, via Lido Smeraldo, via Porto Empedocle. Infine Torre Rinalda, dove le zone interessate dal bando saranno probabilmente quelle di via Terracina e lungo le strade provinciali 133 e 93.
L’esigenza di creare aree per la sosta scaturisce dalla mole di vacanzieri e villeggianti che si riversa sulle nostre coste nel periodo estivo. L’auto resta il mezzo di locomozione privilegiato e, quindi, si verifica «un forte congestionamento del traffico veicolare». E le vetture, «in assenza di una adeguata, organica e diffusa rete di parcheggi pubblici, si riversano in modo improprio lungo ambiti retrodunali, ad alta vulnerabilità ambientale e ai margini di infrastrutture viarie principali e minori, determinando criticità e notevoli rischi per la sicurezza e per il controllo del territorio» è scritto nel provvedimento proposto in Giunta dall’assessore Rita Miglietta.
 
«L’uso improprio di aree non adatte alla sosta di automobili - prosegue - impedisce una sicura e sostenibile fruizione costiera di accesso alla spiaggia libera e attrezzata, ostacola il transito del trasporto pubblico e dei mezzi di soccorso». Per una organica e definitiva individuazione di zone per la sosta sarà necessario attendere il varo del Piano comunale delle Coste, «attualmente in fase di Valutazione Strategica, che al suo interno contiene il disegno della mobilità integrata della costa leccese», e lo studio di settore della mobilità del Parco Naturale di Rauccio, che abbraccerà tutto il litorale.
Ma «tali studi - precisa l’amministrazione - non sono ancora completati per la complessità e l’estensione del territorio interessato e per la necessità di approfondimento di numerosi aspetti specialistici che hanno rallentato l’iter di adozione e di approvazione ai fini di una piena efficacia degli stessi».
Dunque, nel frattempo, Palazzo Carafa intende adottare «misure temporanee e urgenti tese a disciplinare nel periodo estivo il parcheggio e la sosta dei veicoli in prossimità delle aree principali delle stazioni balneari e delle spiagge libere, per ragioni di sicurezza di circolazione e di fruizione pedonale, di ordine pubblico e di salvaguardia del patrimonio ambientale del territorio».
Per questo il dirigente Puce dovrà redigere un avviso pubblico «per la ricerca di aree e terreni privati da adibire a parcheggi temporanei durante il periodo estivo a servizio delle spiagge presenti sul territorio comunale».
Non manca, nella delibera, un accesso polemico all’«assenza di un adeguato patrimonio pubblico di aree di sosta, esito di una reiterata assenza di programmazione di politiche integrate urbanistiche, della mobilità e dell’ambiente»: a dire che, se oggi ci si trova costretti al bando pubblico per tamponare il caos traffico estivo, è anche per le mancate scelte operate nel passato, dalle amministrazioni di centrodestra.
L’istruttoria delle richieste che perverranno al Comune sarà fatta da una conferenza dei servizi ad hoc «costituita da dirigenti o loro delegati dei settori Urbanistica, Traffico e Mobilità, Sviluppo economico e Polizia locale». E le aree prescelte non dovranno essere coperte da vegetazione spontanea o costituire un habitat comunitario e prioritario, ma dovranno invece essere facilmente accessibili dalla rete stradale esistente. L’operazione - chiude l’amministrazione Salvemini - sarà fatta «senza dispendio di risorse pubbliche e senza esecuzione di opere o lavori».
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