Blitz dopo l'omicidio a Melissano: assolti in sei dall'accusa di traffico di droga

Il Tribunale di Lecce
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Martedì 27 Ottobre 2020, 15:48 - Ultimo aggiornamento: 16:07

Tutti assolti i sei imputati accusati di avere fatto parte del gruppo criminale scoperto e neutralizzato poche ore dopo l’ omicidio di Francesco Fasano, 22enne di Melissano. Ossia, il giovane fu raggiunto sulla provinciale per Ugento il 24 luglio del 2018, obbligato a fermarsi e freddato con un colpo di pistola calibro 9 alla tempia (venne poi travolto da un’auto). Il giudice per l'udienza preliminare, Cinzia Vergine, ha accolto le richieste del collegio difensivo e li ha assolti con la formula perché il fatto non sussiste. Martedì della scorsa settimana c'è stato il blitz "La Svolta 2.0", 30 gli indagati, che ha costituito il seguito di quella retata avvenuta a poche ore dall'omicidio.

La Procura aveva ha invocato complessivamente condanne a 74 anni di carcere. La pena più alta, 16 anni di reclusione, per Biagio Manni e Pietro Bevilacqua, 52 e 35 anni ; 12 anni per Gianni Vantaggiato, 50enne, e per Maicol Andrea Manni, 30 anni; 9 anni per Luca Piscopiello, 39, e Luca Rimo, 38. Tutti di Melissano, rispondevano di detenzione e spaccio, nonché di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Il padre della vittima, Giuseppe Fasano, la madre Maria Caputo e la sorella Sara (assistiti dagli avvocati Claudio Miggiano e Luigi Corvaglia) si sono costituiti parte civile nei confronti di tutti gli imputati, sia i presunti assassini, sia i presunti elementi del sodalizio criminale.

Sodalizio che sarebbe stato composto anche Luciano Manni, 68 anni e Antonio Librando, 54 anni, anche loro di Melissano, che hanno invece optato per il rito ordinario e con questa modalità procedurale saranno giudicati insieme, appunto, ai presunti killer ovvero Daniele Manni, 40 anni, di Melissano ma residente a Casarano, e Angelo Rizzo, 25, di Melissano, accusati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai motivi abietti e futili connessi con il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Il 40enne è accusato anche del tentato omicidio dello stesso Fasano e dell’amico Pietro Bevilacqua, avvenuto pochi giorni prima, il 18 luglio del 2018. L'ergastolo è stato chiesto nell'udienza di giovedì scorso per Daniele Manni e per Angelo Rizzo, per il primo anche l'isolamento diurno di un anno e mezzo per l'altro di sei mesi.

Le indagini, partite a seguito del brutale omicidio di Francesco Fasano, svelarono l’esistenza di due gruppi criminali contrapposti operanti sul territorio di Melissano, che si contendevano la gestione dello spaccio di droga sul territorio. L’omicidio maturò al culmine della rivalità tra le due distinte fazioni e fu messo in atto per lanciare un segnale. Fasano, di fatto, era un bersaglio facile, perché relativamente inesperto delle dinamiche criminali, tanto più che in seguito al fallito agguato della notte tra il 18 e il 19 luglio, il giovane non si era allontanato da Melissano, come invece aveva fatto l’amico Pietro Bevilacqua, ben consapevole di poter incappare nuovamente nei proiettili del clan rivale.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Francesco Fasano, Luca Laterza, Ladislao Massari, Mario Coppola, Ezio Garzia, Stefano Pati, Francesca Conte, Mario Ciardo, Antonio Savoia, Biagio Palamà e Silvio Caroli.

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