Foresio: un nome esterno alla politica
o il passaggio obbligato sono le primarie

Foresio: un nome esterno alla politica o il passaggio obbligato sono le primarie
di Francesca SOZZO
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Domenica 4 Settembre 2016, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 16:38
Il bilancio, all’indomani del vertice tra gli alleati del centrosinistra, è positivo. L’accordo a sei sembra aver lasciato tutti alquanto contenti e pronti a lavorare insieme per il dopo Perrone. Ora bisogna battere i tempi: in poco tempo trovare un nome su cui fare sintesi, altrimenti si andrà alle primarie di coalizione. «Passaggio obbligato», per il capogruppo del Pd a Palazzo Carafa Paolo Foresio, qualora «il nome, su cui fare sintesi, non venga dal mondo esterno alla politica». E dunque: o si chiude su candidato non appartenente ad alcuna forza politica di centrosinistra o si scende tutti in campo per partecipare alle primarie.

E se consultazioni devono essere i tempi dovranno restringersi ancora di più, considerando che mettere su la macchina organizzativa non è cosa semplice. «Entro novembre», aveva ipotizzato qualche tempo fa il segretario provinciale Salvatore Piconese. Il Partito Democratico dunque insieme a la Puglia in Più del senatore Dario Stefàno, l’Udc del segretario regionale Salvatore Ruggeri, Carlo Salvemini, di Lecce Città Pubblica e Paolo Pellegrino, consigliere regionale eletto nella lista “Puglia con Emiliano” dunque dovranno ragionare su un nome, su quello del candidato ideale per governare la città. E a sceglierlo sarà la coalizione. In seconda ipotesi, le primarie.
«È andata bene - ammette il segretario cittadino del Pd Fabrizio Marra - Un incontro di altissima maturità. Non abbiamo parlato di nomi, ma abbiamo la consapevolezza che le forze politiche di minoranza possono costruire un’alternativa di governo per l’amministrazione di questa città». E dunque ora si va avanti, su una tabella di marcia serrata: «Sia tutti d’accordo - prosegue Marra- che i tempi sono stringenti. È emersa da parte di tutti l’auspicio di trovare una candidatura unitaria», che potrebbe anche non essere del Pd, come ha sottolineato Ruggeri (Udc). Insomma da troppi anni le candidature del centrosinistra hanno il marchio Pd e sarebbe ora di cambiare. Persino il consigliere Sergio Blasi, che si è già detto disponibile a partecipare alle primarie di coalizione quale candidato sindaco per la città di Lecce, «dovrebbe mettere da parte i suoi desiderata». E con lui probabilmente tutti, almeno i nomi che in questi mesi si sono rincorsi. Lo stesso Marra e Paolo Foresio per esempio.
«Non è detto che il candidato debba appartenere alla classe politica - ha aggiunto Marra - potrebbe venire dalla società civile. Per quanto mi riguarda io ho sempre interpretato la politica come una forma di servizio. A me come ad altri è stata chiesta la disponibilità a candidatura, ma mi sono sempre ritenuto responsabile e ho sempre ante posto il raggiungimento dell’obiettivo del progetto alle proprie ambizioni personali». E dunque il segretario si spenderebbe in prima persona ma per il candidato scelto per espugnare il fortino del centrodestra di Palazzo Carafa.
Tempi serrati nei lavori, e un rafforzamento del lavoro svolto fino ad ora dalle forze di opposizione di Palazzo Carafa è il bilancio del capogruppo Pd di via Rubichi Paolo Foresio. «Ora riteniamo sia importante sentire la base del Pd, gli iscritti e il gruppo dirigente allargato. E poi contestualmente quelle forze presenti in città che si riconoscono nel modello alternativo a questo governo». E dunque spazio alle associazioni, al mondo delle professioni, alle organizzazioni «che credono in una città diversa e che auspicano che Lecce faccia quel salto in avanti che merita dopo un’amministrazione che poco ha pensato agli interessi dei leccesi». Per Foresio dunque è arrivato il momento «di dare priorità all’interesse della collettività e non agli interessi di pochi gruppi, come ha detto anche il vescovo Domenico D’Ambrosio».
Per il dopo Perrone dunque ad essere protagonista dev’essere la città e i suoi cittadini «ascoltando le loro istanze. Sappiamo che la città ha voglia di cambiamento e siamo pronti ad intercettare questa richiesta». E il nome del candidato? «Verrà dopo. E le primarie si potranno escludere - sottolinea Foresio - solo se si troverà un’intesa su un nome che non appartiene al mondo politico; altrimenti saranno un passaggio obbligato».
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