Fòcara, la Fondazione vende i suoi gioielli per pagare i creditori

Fòcara, la Fondazione vende i suoi gioielli per pagare i creditori
di Francesco DE PASCALIS
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Mercoledì 23 Giugno 2021, 10:27 - Ultimo aggiornamento: 13:17

Asta on line per le opere serigrafiche di artisti nazionali ed internazionali che in questi anni hanno collaborato con la Fondazione Fòcara di Novoli. A dare mandato a quanto stabilito dalla sentenza del Tribunale di Lecce, espressosi sulla crisi da sovraindebitamento, e comunicare date e portale della vendita è stato il prof Giuseppe Positano, ordinario di diritto commerciale di Unisalento, professionista nominato quale massimo responsabile dell'organismo di crisi.

All'asta le opere dei grandi artisti

In una mail inviata alla regione Puglia, alla provincia di Lecce ed al comune di Novoli, soci della Fondazione Fòcara, Positano ha spiegato che «l'esecuzione del decreto di omologazione del Tribunale, ha posto in vendita i multipli delle opere dei grandi artisti, come Baruchello, Nespolo, Paladino, Kounellis, Nagasawa ed altri, che con i loro lavori hanno arricchito negli anni, sia l'evento sia il capitale artistico del Museo del Fuoco, contenitore collegato alla Fondazione».

L'obiettivo è accrescere le somme già messe a disposizione dei creditori ed erogate in questi giorni, salvaguardando il patrimonio storico artistico dell'Ente novolese in quanto gli originali non saranno venduti.

I gioielli in vendita online

L'asta si svolgerà on line, alla pagina https://www.ivgoutlet.it/90-quadri, sito in cui sono riportate e descritte le singole stampe di proprietà della Fondazione. Appassionati d'arte potranno quindi visualizzare foto e descrizioni e acquistare. La vendita avrà inizio venerdì e sarà attiva per i successivi 15 giorni, con scadenza alle 24 del 10 luglio 2021. «È la svolta per la nostra Fondazione - dice l'assessore alla Cultura Sabrina Spedicato - che grazie all'impegno dei soci fondatori tornerà ben presto ad operare Spero vivamente che tutti gli esemplari vadano venduti considerato che il ricavato andrà ripartito tra tutti i creditori dell'Ente».

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