Sul palco della Fòcara ci sarà Clementino: tutto pronto per la festa

Sul palco della Fòcara ci sarà Clementino: tutto pronto per la festa
di Francesco DE PASCALIS
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Mercoledì 8 Gennaio 2020, 08:07
A Novoli (Lecce) pronti, definiti e già avviati il programma religioso e quello civile per la grande festa di Sant'Antonio Abate e la Fòcara; resta da definire il cartellone degli eventi e soprattutto il nome dell'artista, o degli artisti, che animeranno il concertone della notte del 16 gennaio 2020. Tante le indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, poche invece le conferme, anche se il nome più accreditato sembrerebbe ormai essere quello dell'artista napoletano Clementino, amato dai giovanissimi, che l'hanno visto esibirsi insieme all'ensemble della Notte della Taranta nell'agosto scorso a Melpignano.

Intanto, mentre in piazza Tito Schipa i volontari del Comitato Festa e della Pro Loco lavorano dall'alba al tramonto alla costruzione della Fòcara, la comunità cristiana di Novoli, come da rito tradizionale, ha aperto la festa religiosa del suo amato e venerato Santo patrono e protettore, Antonio Abate. Con l'intronizzazione dell'eremita della Tebaide, avvenuta il giorno dell'Epifania presso l'omonima Chiesa Santuario, è partita infatti la festa religiosa ed il cammino di preparazione spirituale, il tradizionale novenario, oltre all'attività di promozione di eventi culturali che faranno da corollario a tutte le celebrazioni in programma dal 6 al 27 gennaio, passando dai giorni clou de I Giorni del Fuoco - la festa e la Fòcara di Sant'Antonio Abate previsti, come noto, il 16, 17 e 18 gennaio prossimi. Nove giorni di preghiera in cui la comunità cristiana godrà del suo momento di grazia. Il programma religioso prevede nove giorni di predicazione, che sono state affidate a Padre Maurizio Cino, superiore della comunità dei Padri Passionisti di Manduria.

Ogni giorno, nel Santuario, saranno celebrate quattro messe, la prima alle 8 e, a seguire, alle 9.30, alle 17 ed alle 18.30. Nel corso della novena, previsti alcuni momenti dedicati: ieri la Giornata della Memoria in ricordo dei Caduti di tutte le guerre, il 10 gennaio la Giornata della Sofferenza con la distribuzione del sacramento dell'unzione degli infermi nella messa delle 9.30. Il novenario culminerà con la veglia di preghiera dei giovani prevista il 15 gennaio alle 20. Il clou della festa religiosa è previsto il 16 gennaio: si parte alle 10 con la bardatura e benedizione della Fòcara, alle 15 la benedizione degli animali ed alle 16 l'attesa e partecipata processione del Santo del Fuoco, che percorrerà le principali vie e piazze di Novoli.

Al termine, la messa presieduta dal parroco don Luigi Lezzi prevista nella grande piazza del Santo, accesa dalle luminarie della ditta dei fratelli Parisi. Alle 20 l'evento spettacolare più atteso, l'accensione della Fòcara, il monumentale falò edificato, anche quest'anno, su un terreno sopraelevato sito in piazza Tito Schipa. Il programma religioso proseguirà poi il 17 gennaio, alle 10.30, con la messa presieduta dall'arcivescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia. Il 18 gennaio, infine, la giornata del ringraziamento con la celebrazione delle 18.30 alla presenza delle autorità civili e militari e di tutte le componenti impegnate nella realizzazione della festa: comitato, pro loco, associazioni locali, fedeli laici.

«Il solenne novenario che ci accingiamo a celebrare - dichiara il parroco don Luigi Lezzi - vive grazie al generoso apporto di mente, di cuore e di braccia di tanti fedeli novolesi e salentini, verso cui desidero esprimere il mio apprezzamento e la mia grande gratitudine. Sarà un momento di grazia, per la comunità tutta e per la quale ringrazio Dio - ha detto il parroco nel corso dell'omelia di intronizzazione -. Quali sono le opere di bene che il Signore ci chiede di compiere? Testimoniare la nostra fede sempre e comunque. Per questo invito tutti a chiedere al nostro Santo patrono di guidare e illuminare il cammino della nostra vita, del nostro Comune, perché ognuno di noi possa trovare il modo di mettersi a servizio con generosità e con gioia. Per il bene di tutti».
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